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Data: 28/02/2016
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Presidente Corte Conti: ''L’Abruzzo in grave ritardo nei riaccertamenti''. La Giordano ad Abruzzoweb: ''Le altre regioni sono al 2015, noi al 2013''.

L'AQUILA - "Mentre le nostre consorelle sezioni della Corte dei conti delle altre Regioni italiane si apprestano a parificare i rendiconti 2015, noi siamo ancora al 2013, ed è un ritardo che va censurato".

Non usa mezze misure, la presidente di Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, Maria Giovanna Giordano, nell’intervista rilasciata ad AbruzzoWeb poco prima dell’inizio dell’udienza di ieri sulla parificazione del rendiconto generale della Regione Abruzzo per l'esercizio finanziario 2013.

L'attesa sentenza ha affermato che il bilancio regionale del 2013 è solo in parte corretto e fondato, in quanto manca ancora il completo riaccertamento dei crediti e dei debiti iscritti a bilancio, e soprattutto si evidenzia che sono stati utilizzati 61,8 milioni di euro di fondi vincolati per una lunga lista di altri capitoli di spesa, con conseguente impugnazione alla magistratura contabile di queste voci.

A pesare è, però, anche il giudizio complessivo morale e politico sotteso alla lunga relazione illustrata dalla Corte e ribadita a viva voce dalla presidente Giordano, sulla sostanziale "scorrettezza" con cui sono stati fatti quadrare i bilanci negli ultimi anni all’Emiciclo e Palazzo Silone: senza il necessario riaccertamento dei residui attivi e passivi, senza, cioè, curarsi di verificare se, per esempio, i crediti messi alla voce entrata per coprire le corrispettive spese fossero o meno reali, ovvero denaro tangibile e non invece, come è molto probabile, artifici numerici per taroccare il bilancio.

La Giordano nell’intervista riconosce a questa Giunta regionale "di aver compiuto uno sforzo notevole di revisione delle strutture amministrative e di aver finalmente portato avanti un cospicuo lavoro di riaccertamento dei residui attivi e passivi".

Ma, appunto, è ancora molto il terreno da recuperare. Ed è quello che la sezione di controllo ha più volte sottolineato nel Quadro di sintesi di cui stata ieri relatrice la consigliera Lucilla Valente.

In un passaggio chiave si evidenzia che "la Regione ha basato la sua programmazione per gli esercizi 2014, 2015 e 2016 su dati non realistici di gestione, utilizzando avanzi di amministrazione presunti, non accertati in formali documenti".

Insomma: nei bilanci regionali continua ad aggirarsi il fantasma, che a tutti fa comodo tenersi stretto, di entrate immaginarie, sia con la vecchia Giunta di centrodestra, che con quella di centrosinistra in carica.

Una questione non afferente solo ad astrusa materia contabile, perché prima o poi i buchi di bilancio andranno coperti con lacrime e sangue die cittadini contribuenti.

Lo ha sottolineato con forza anche il procuratore regionale della Corte, Maurizio Stanco: il 'taroccare' i bilanci con residui attivi inesistenti, è "riprovevole e profondamente ingiusto", perché fa "ricadere sulle gestioni future il fardello del debito improduttivo".

La Giordano ricorda poi che "avere i conti in ordine è fondamentale, anche per poter captare le provvidenze statali che periodicamente lo Stato vara e si sviluppano tenendo conto anche dello stato dell'arte dei bilanci. E questo è di fatto un grosso handicap per le Regioni come l’Abruzzo dove non c’è ancora chiarezza sul risultato di amministrazione".

RANIERI (M5S), ''BOCCIATURA SENZA APPELLO, SARA' MACIGNO PER PROSSIME GENERAZIONI''

"La Regione Facilissima di D’Alfonso bocciata dalla Corte dei Conti. Il resto sono solo mere giustificazioni", il commento del consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Gianluca Ranieri.

"La Corte - scrive Ranieri in una nota - ha rilevato che il rendiconto presentato ad agosto 2015 dal governo di D’Alfonso, presentato con una situazione finanziaria in attivo, presenta invece una situazione dei conti in rosso, con almeno 773.000.000,00 di euro di debito volutamente occultati, che potrebbero risultare anche molti di più dopo un corretto accertamento dei residui, accertamento che la Regione, per ovvi motivi, si è ben guardata dall’effettuare".

"Del resto, con una situazione come questa, con quale faccia il presidente della Giunta avrebbe potuto giustificare agli abruzzesi l’ulteriore recente indebitamento di 100.000.000,00 di euro che peseranno come un macigno sulle spalle delle prossime generazioni?".

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