L'AQUILA - "Non vorremmo che dietro il ritardo del pagamento dello stipendio dei dipendenti regionali ci fossero ben più gravi problemi di liquidità che CI vengono tenuti nascosti".

Ad affermarlo è Carmine Ranieri, segretario regionale della Cgil funzione pubblica, che segue da vicino la vicenda del ritardo con cui, a tre giorni della scadenza, ancora non vengono accreditati ai dipendenti della Giunta regionale gli stipendi di febbraio che, come accaduto finora, sarebbe dovuti essere nella disponibilità il giorno 24.

Poca cosa, in fondo per una categoria di lavoratori spesso visti come privilegiati e con lo stipendio e il posto assicurato.

Se non fosse il sospetto avanzato dal sindacato, che nega di non esseri occupato della vicenda, e secondo cui la ragione del ritardo potrebbe essere dovuta a criticità di bilancio.

Ipotesi che smentisce la versione ufficiale resa dall’assessore al Bilancio Silvio Paolucci, secondo il quale si sono incontrate difficoltà meramente tecniche nei settori interessati nell’adeguare la contabilità alle nuove norme nazionali, varate nel 2011, entrate in vigore il 1° gennaio scorso.

Nessuna mancanza di fondi, insomma, anche se il ritardo è stato letto comunque come un sintomo di una certa inefficienza degli uffici.

"Non era mai accaduto prima - spiega Ranieri - e credo che su questa partita vada fatta chiarezza. Ricordo che a fine 2014 ci fu una lettera dell'assessore Paolucci che invitava tutti i dirigenti a riscuotere quanti più crediti possibili, proprio per problemi di liquidità".

Il sospetto si rafforza anche guardando a quello che sta accadendo con i dipendenti delle Province che devono transitare in Regione, come disposto dalla legge Delrio.

"Sono 160 i dipendenti nelle prossime settimane dovrebbero trasferirsi, ma è tuto fermo perché anche qui non ci sono i soldi per pagarli, questo ci è stato spiegato. Una ragione in più per chiedere chiarire sulla situazione contabile relativa alle spese obbligatorie".