Iscriviti OnLine
 

Pescara, 26/07/2024
Visitatore n. 738.580



Data: 28/02/2016
Testata giornalistica: Clickmobility
In arrivo un piano ferrovie. Presentato al convegno di Fercargo il piano del governo per migliorare il trasporto su ferro.

Il coordinatore della Struttura tecnica di missione per l'indirizzo strategico Ennio Cascetta ha presentato alle imprese un documento con le linee d'indirizzo per potenziare del 40% i servizi ferroviari intermodali nel prossimo triennio.

Dopo la promessa di approvare la riforma dei porti (la cui applicazione definitiva sarà da valutare dopo il passaggio alla commissioni parlamentari e alla conferenza Stato Regioni), il ministero dei Trasporti si sta ora concentrando su quella che il ministro Graziano Delrio chiama la «cura del ferro», vale a dire il trasporto ferroviario.
A occuparsene in prima persona è Ennio Cascetta, coordinatore della Struttura tecnica di missione per l'indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l'Alta sorveglianza del Ministero, che a un convegno organizzato a Milano da Fercargo (l'associazione delle imprese ferroviarie) ha detto: «Per rendere forte e sviluppare il trasporto merci c'è bisogno di diversi interventi, che hanno necessità di diversi
costi e tempi di realizzazione. Questo indirizzo sta diventando il nostro Discussion Paper, che vogliamo condividere con tutti gli stakeholder raccogliendone sottolineature, integrazioni, critiche». Quello a cui fa riferimento Cascetta è un dettagliato documento elaborato dal Ministero e contenente alcune precise linee d'indirizzo sul trasporto ferroviario in Italia che è stato condiviso con le associazioni di categoria per ottenere riscontri, proposte e modifiche. Qualcosa di simile e complementare, insomma, al Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica sul quale si fonda la riforma dei porti. In questo Paper ci sono molti dei temi cari ai «ferrovieri»: dal Catalogo Tracce di Rfi a un'analisi attuale del comparto che delinea un Paese spaccato in due (al Sud viene fatto pochissimo trasporto combinato), alle azioni necessarie per il rilancio della intermodalità terrestre, fino ad arrivare all'auspicata aggregazione fra strutture interportuali e piattaforme logistiche. Questo Documento sottolinea anche che «la rete ferroviaria nazionale deve essere
dotata di caratteristiche adeguate alla massimizzazione della produttività dei convogli merci, in termini di sagome e profili, per consentire la formazione di convogli più lunghi e più pesanti, che rappresentano la condizione indispensabile per riequilibrare il sistema delle convenienze modali». Esattamente quanto vuole Fercargo che chiede di avere anche in Italia treni lunghi 700 metri, capacità di trasporto fino a 2 mila tonnellate e macchinista unico a bordo. Il tutto chiaramente in ottica sinergica con i porti che rappresentano i capolinea delle reti infrastrutturali europee. Attenzione è riservata anche agli incentivi all'intermodalità terrestre (Ferrobonus) e marittima (Marebonus) che il governo ha reintrodotto con uno stanziamento di 20 milioni all'anno per il triennio 2016-18. Cascetta su questi ha detto: «Monitoriamo gli effetti concreti che questi incentivi avranno sulle imprese e sul mercato ma pensiamo già anche a quali potranno essere i nuovi incentivi da promuovere dopo il 2018. Penso a misure che tengano conto della differente condizione della rete ferroviaria nazionale: un contributo maggiore a chi utilizza linee ferroviarie qualitativamente peggiori». In ogni caso l'obiettivo dichiarato è quello di aumentare almeno del 40% i servizi ferroviari intermodali nell'arco del prossimo triennio.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it