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Pescara, 26/07/2024
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Data: 01/03/2016
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Jobs act: Acerbo a D'Alfonso, ''7.500 assunti? Ma dove prendi numeri?''

PESCARA - "Secondo un vecchio detto, 'chi va con lo zoppo impara a zoppicare'. Luciano D'Alfonso non fa eccezione. A forza di andare a braccetto con un televenditore come il presidente del Consiglio, D'Alfonso ha affinato le sue tecniche di imbonitore".

Così l'ex consigliere regionale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo, per il quale la realtà è molto lontana dalla "narrazione dalfonsiana" fatta dal presidente della Regione durante la visita di Matteo Renzi in Abruzzo.

Per Acerbo, D'Alfonso "la spara grossa sull'occupazione nella nostra regione, quando afferma che 'nel 2015, grazie al Jobs act sono stati creati in Abruzzo circa 7.600 posti di lavoro'. Non sappiamo dove D'Alfonso reperisca i dati per la sua propaganda; noi ci fidiamo di più di quelli di istituti ufficiali e leggendo questi si nota una realtà molto diversa dalla narrazione d'alfonsiana. Una realtà che gli abruzzesi conoscono, perchè vissuta drammaticamente sulla propria pelle".

"L'Istat ha registrato nel terzo trimestre del 2015, 4.000 occupati in meno in Abruzzo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nello stesso periodo, è cresciuto anche il numero complessivo di disoccupati e inattivi, cioè persone che, ormai sfiduciate, hanno addirittura smesso di cercare lavoro. D'altronde - continua Acerbo - questi dati non meravigliano: l'Abruzzo già a fine dicembre era considerata la regione maglia nera in termini di assunzioni, tanto che il Cresa pareva fare dell'ironia amara nell'affermare che per l'Abruzzo 'L’unico dato incoraggiante è che il saldo negativo è in fase di lieve miglioramento rispetto agli anni precedenti' (sic!)".

"Nel frattempo invece, stando all'Osservatorio sul precariato dell'Inps, ad essere vertiginosamente aumentato è il ricorso alla forma più odiosa di lavoro precario, quello letteralmente comprato con i voucher. In Abruzzo, nel 2015, sono stati venduti oltre un milione di buoni lavoro del valore nominale di 10 euro, con un incremento medio, rispetto al 2014, dell'80,9%. Un incremento molto maggiore della media nazionale (+66% in Italia), che pone l'Abruzzo dietro soltanto a Sicilia e Liguria".

"Per ora, nemmeno il 2016 lascia sperare in un miglioramento. Secondo i calcoli del Cresa, infatti, dovrebbero registrarsi 630 occupati in più nel primo trimestre di quest'anno. Meglio di niente, certo. Ma davvero un magro risultato, considerando la perdita di posti di lavoro di questi anni (se ne contano a decine di migliaia) e che molto più della metà di quei nuovi posti di lavoro saranno con contratti a tempo determinato o di apprendistato", aggiunge Acerbo.

"In pratica, l'inizio del 2016 sarà ancora all'insegna dell'aumento della precarietà: in realtà è proprio questo il vero risultato del Jobs act, che in Abruzzo sta dando, purtroppo, i suoi frutti velenosi".

"Non ci stupisce che D'Alfonso faccia il renziano dato che lo stampo è il medesimo e quel che interessa al presidente della giunta è solo che il governo sia sensibile ai progetti delle imprese amiche. Troviamo invece grave che Sel continui a sostenere un presidente così renziano", conclude Acerbo.

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