Iscriviti OnLine
 

Pescara, 26/07/2024
Visitatore n. 738.580



Data: 02/03/2016
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Corte dei Conti: ''dubbi su bilanci regione''. Ecco tutte le voci di spesa contestate. ombre nella sentenza dei giudici contabili su rendiconto 2013, da verificare 121 milioni di crediti e 61,8 milioni di spese sono illegittime.

"Le numerose problematiche riscontrate inducono a dubitare della complessiva correttezza delle scritture contabili di base e l’assenza di procedure certe di consolidamento dei dati ad esse inerenti rende inattendibili gli importi riportati in rendiconto".
Lo scrive la Sezione regionale di Controllo per l’Abruzzo della Corte dei conti, nella sentenza che ha fatto seguito all’attento esame del rendiconto generale della Regione Abruzzo per l’esercizio finanziario 2013, arrivata al termine della pubblica udienza celebrata nella sede dell’ex convento di San Domenico all’Aquila il 24 febbraio.
Sezione composta dai magistrati Maria Giovanna Giordano (presidente), Lucilla Valente, Andrea Luberti, Luigi D’Angelo e Angelo Maria Quaglini.
Una sentenza che ha solo in parte approvato il riaccertamento dei debiti e dei crediti, che l’attuale Giunta regionale guidata da Luciano D’Alfonso (Pd) si è vista costretta ad effettuare dopo vari richiami e censure, sui vecchi bilanci, in questo caso quello del 2013, approvato dalla precedente giunta di centrodestra guidata da Gianni Chiodi.
In altre Regioni, è stato sottolineato ad Abruzzoweb dalla presidente Giordano, i rendiconti sono arrivati al 2015, e l’Abruzzo va censurato per il grave ritardo in questa necessaria operazione verità sui conti.
Per di più che il rendiconto del 2013 è da ritenersi incompleto: la Corte dei conti ha infatti sospeso il giudizio sulla regolarità, considerando non riaccertati 121 milioni e 400 mila euro di residui attivi - i crediti - e 138 milioni 819 mila euro di residui passivi - i debiti.
Mano più pesante dei giudici contabili invece nel porre una questione di legittimità costituzionale sulle "economie vincolate riprogrammate per finalità diverse da quelle inizialmente previste", per un importo di 61 milioni e 899 mila euro, disposti all’articolo 7 della legge finanziaria regionale 2013. Elencati nell’allegato 3, riportato qui sotto.
Ed è per questo che la Corte dei Conti ha già inviato la documentazione alla Corte Costituzionale, per far impugnare questo impegno di spesa illegittimo.
Una questione non di secondaria importanza: i contribuenti abruzzesi infatti si trovano costretti oggi ad accantonare ben 80 milioni di euro l’anno, e sarà così per altri sette anni, per coprire un disavanzo di 538 milioni e 201 mila euro, accumulato nei precedenti decenni, e in bilanci allegri, ricordati per le leggendari assalti alla diligenza, con emendamenti notturni, che distribuivano palate di soldi a destra e a manca, a clientes e territori di ciascun consigliere regionale.
Questo fardello potrebbe ora in teoria aumentare se completando il riaccertamento si dovesse scoprire che parte dei crediti vantati sono in parte inesigibili, puramente virtuali, e parallelamente i debiti della Regione sono superiori a quelli iscritti a bilancio.
La speranza è che le due voci si equivalgano e si annullino a vicenda, preservando l’attuale equilibrio contabile.
Allo stesso modo se la Corte Costituzionale dovesse decidere che i 61,8 milioni costituiscono un impegno di spesa illegittima, in teoria la Regione dovrebbe richiederli indietro. Molto in teoria, perché dall’elenco che AbruzzoWeb pubblica è molto improbabile che dopo anni si possano richiedere indietro i finanziamenti erogati ad una cooperativa sociale che ha fornito indispensabili prestazioni socio assistenziali, e dunque questa cifra andrà molto più probabilmente a rimpinguare il disavanzo facendolo schizzare oltre i 600 milioni di euro.
Entrando nel dettaglio resta da riaccertare ancora una consistente cifra di residui attivi e passivi. Attivi, ovvero la differenza tra le entrate che si prevedevano di incassare a inizio anno e le entrate effettivamente incassate. Sono i crediti che l'ente vanta nei confronti di soggetti terzi, che devono essere attendibili, cioè è obbligatorio riaccertare, che siano realmente esigibili, e se non lo sono vanno cancellati dal bilancio e non utilizzati come spesso avviene per gonfiare le entrate, e dunque le corrispettive voci di spesa che non hanno effettiva copertura.
Nel bilancio 2013 questo riaccertamento non è stato ancora fatto, rimandato per la complessità dell’operazione, fatto complessivamente per circa 121 milioni e 400 mila euro.
Per quanto riguarda i residui passivi, dati dalla differenza tra le spese che il Comune prevedeva di dover sostenere nel corso dell'anno e i pagamenti effettivamente sostenuti, ovvero i debiti dell'ente, non risultano accertati 138 milioni e 819 mila euro.
Residui, sostiene la Corte dei Conti, "non riaccertati e palesatisi di dubbia esigibilità e di residui insussistenti, eliminati, o dichiarati da eliminare, nell’esercizio successivo" e "mantenuti con riserva, in quanto da sottoporre ad ulteriori verifiche".
Inattendibile appare anche il conto del patrimonio "in ragione del mancato aggiornamento degli inventari e dell’assenza di una contabilità economico-patrimoniale che dia veritiera valorizzazione alle relative voci". La Regione non sa quanto valgono i beni immobili e mobili in suo possesso.
La Corte dei Conti contesta poi anche all'Abruzzo le modalità di contabilizzazione di liquidità per 174 milioni per pagare i debiti delle Asl, avvenuta nel 2013. Il problema è nato da una sentenza della Corte Costituzionale che riguardava il Piemonte. Poi risolto dalla legge di stabilità 2016.
A seguire, le principali voci del lunghissimo elenco di voci di spesa che potrebbero essere dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale, perché finanziati con voci di bilancio vincolate per altri fini.
LE VOCI DI SPESA CONTESTATE DALLA CORTE DEI CONTI
Fondo sociale regionale per servizi in materia sociale e socio assistenziale (6,9 milioni di euro)
Indennità componenti del Consiglio regionale abruzzesi nel mondo (75 mila)
Spese funzionamento Ciapi (800 mila)
Contributo Istituzione sinfonica abruzzese (300 mila)
Interventi a favore Liceo musicale Braga (1 milione)
Promozione attività musicali (450 mila )
Opere e infrastrutture idrauliche del Fucino (600 mila)
Abbattimento costi di assicurativi a carico di produttori agricoli (200 mila)
Danni causati da fauna selvatica (750 mila)
Credito agrario agevolato (750 mila)
Interventi settore agricolo e forestale (715 mila)
Interventi straordinari marineria di Pescara (404 mila)
Programma operativo fep Italia (1,2 milioni)
Fondo solidarietà protezione civile (6,6 milioni)
Interventi difesa del suolo (1,4 milioni)
Mutui comuni per opere pubbliche (570 mila)
Mobilità ciclistica (515 mila)
Opere di metanizzazione (11 milioni)
Edilizia scolastica ( 2 milioni)
Rifacimento acquedotti e fognature (3,5 milioni)
Interventi nel campo dei trasporti (8,3 milioni)
Costruzione e recupero alloggi contratti di quartiere (3,2 milioni)
Piani di riqualificazione urbana (5 milioni)
Programma Galileo (1,3 milioni)
Progetto appennino parco d'Europa)
Funzionamento Arta (1,2 milioni)
Fondo emergenze zootecniche e sanitarie (500 mila)
Contributo Isola del Gran Sasso per interventi Giubileo del 2000 (147 mila euro)
Contributo aree protette (956 mila euro)
Oneri da transazioni e liti passive procedure esecutive (1 milione)
Intervento finanziario consorzio industriale di Teramo (250 mila)
Contributo comune Giulianova per dissesto idrogeologico (300 mila)

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it