Iscriviti OnLine
 

Pescara, 26/07/2024
Visitatore n. 738.580



Data: 02/03/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Trasporto pubblico locale. Il governo riduce i fondi del 10 per cento, la Regione scarica sugli operatori.

Il Governo taglia i trasferimenti, la Regione le risorse in bilancio (si stima una percentuale vicina al 10%), gli operatori si lamentano per l’ulteriore colpo al settore. Il mondo dei trasporti è in fermento per la sforbiciata di circa venti milioni decisa dall’ente, di cui otto frutto di una penalità inflitta dal Governo per il mancato raggiungimento degli obiettivi legati al rapporto tra costi e proventi. In un sistema dove l’80% è ascrivibile al pubblico (ieri Arpa, oggi Tua) e il 20% ai privati. «Scaricare tale sanzione sul sistema delle aziende - ha scritto Sergio Chiacchiaretta, il presidente di Anav Abruzzo, l’associazione autotrasporto viaggiatori, in una lettera inviata alla Regione - è quantomeno azzardato perché le aziende sono già state penalizzate da una politica tariffaria totalmente gestita dalla Regione e dagli enti locali che ha impoverito in maniera pesante gli incassi delle aziende». Il meccanismo ruota tutto attorno al famigerato 35%, ovvero la percentuale indicata come idonea nel rapporto tra ricavi e costi del servizio. In Abruzzo il dato medio regionale si aggira attorno al 20%. Per questo il governo ha applicato la “sanzione”. L’Anav chiede a gran voce che gli otto milioni «vengano reintegrati nella dotazione annuale 2016 e non sommati alla penalità già gravante sulle aziende» sotto forma, quest’ultima, di differenziale tra ricavo presunto ed effettivo.
Camillo D’Alessandro, consigliere delegato ai Trasporti, spiega così la riduzione delle risorse: «Nel 2011 ci fu un taglio dei chilometri retribuiti dalla Regione, per aziende pubbliche e private, del 10 per cento, in maniera lineare. Oggi noi dobbiamo recuperare delle risorse derivanti innanzitutto da un taglio dei trasferimenti dovuto al fatto che l’Abruzzo subisce una penalità pari a 8 milioni, relativamente al 2011 e al 2012, per costi elevati e bassi ricavi. Il rapporto deve essere pari al 35% e in quegli anni la regione non lo ha raggiunto».
LA RICETTA.
Costi alti, ricavi bassi, questo dunque è il tema su cui D’Alessandro annuncia una stretta: «Dobbiamo evitare ulteriori tagli per gli anni successivi, dal 2012 in poi. Un primo aspetto riguarda i costi, che derivano da tanti fattori, compreso quello dei chilometri retribuiti. Non sono d’accordo sui tagli lineari e ho lanciato una sfida: si taglieranno le sovrapposizioni, ovvero il passaggio di autobus vuoti sulla stessa tratta, di Tua o dei privati, anche nell’ambito gomma-ferro; si razionalizzeranno i cosiddetti “orari di morbida”, quelli in cui il traffico è meno intenso; non si toccheranno linee per studenti e operai. E’ moralmente scandaloso vedere ancora in giro autobus vuoti». Da tutto ciò deriveranno riduzioni di cui, secondo D’Alessandro, «i cittadini non si accorgeranno». Per far questo il consigliere ha attivato un confronto serrato in questi giorni con gli operatori e i Comuni. Un calendario fitto cominciato con i capoluoghi che sta proseguendo ora con i “bacini” (ieri quello di Chieti). «Voglio condividere le riforme - dice infine D’Alessandro - senza calare nulla dall’alto e, soprattutto, senza tagliare in chiave lineare».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it