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Pescara, 26/07/2024
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Data: 02/03/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Sul bilancio Paolucci «rassicura» Cinque stelle. Il governo riduce i fondi del 10 per cento, la Regione scarica sugli operatori.

La parifica dei conti 2013, quella più difficile da superare, perché la prima dopo undici anni di residui mai verificati, è passata al vaglio della Corte dei Conti, ma con alcuni carichi rimasti sospesi e che dovranno essere risolti a breve. Al massimo una settimana, secondo l’assessore al Bilancio Paolucci. E mentre i 5 Stelle attaccano duramente la politica finanziaria della giunta («la Corte ha rilevato che il rendiconto presentato ad agosto 2015 dal governo di Luciano D’Alfonso, presentato con una situazione finanziaria in attivo, presenta invece una situazione dei conti in rosso, con almeno 773 milioni di euro di debito volutamente occultati» dice Gianluca Ranieri), l’assessore Paolucci spiega i nodi rimasti irrisolti, «non certo per nostra responsabilità». Le partite contestate dalla Corte dei Conti sono sostanzialmente due: quella da 174 milioni di euro oggi sterilizzati con il decreto Salva Regioni e quella da 61 milioni di euro che viene dallo svincolo di fondi che non potevano essere svincolati, ma che in passato sono stati utilizzati con legge regionale per altri scopi da quelli per i quali erano stati trasferiti. Insomma c’è da capire dove e come recuperare un altro tesoretto da 61 milioni di euro, che si aggiunge al pesante forziere di debiti accumulati nel corso degli anni. L’obiettivo di Paolucci è di spalmare questi soldi sui residui 2014 e 2015 che sono ancora da accertare, alleggerendo così, almeno un po’, il pesante debito con cui già si deve fare i conti. L’alternativa sarebbe caricare ulteriori 61 milioni di euro sul debito complessivo, facendo diventare davvero gravosa l’agibilità finanziaria della regione, nonostante la possibilità di accendere un mutuo da 100 milioni per ridurre il debito. «Abbiamo comunque un accantonamento di 80 milioni di euro - spiega Paolucci - ma caricare ancora il debito comporterebbe ulteriori sacrifici per le casse pubbliche».

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