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Pescara, 26/07/2024
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Data: 02/03/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ponte nuovo, il futuro prende forma. Avambecco e conci sono pronti per collegare le due sponde Il sindaco Alessandrini: «Una svolta per la mobilità cittadina». L’opera consentirà di raggiungere l’area di risulta scendendo dall’asse attrezzato e sarà pronta a fine anno.

Una gru gigantesca con muscoli di ferro ha calato prima il pesante avambecco e poi ha adagiato sul basamento «in cemento fortemente armato» il concio di acciaio, primo di otto tasselli che in cordata saranno agganciati proprio all’avambecco per raggiungere velocemente l’altra sponda del fiume Pescara. Il ponte nuovo è un gigante che prende forma tassello dopo tassello, tirato su da operai e tecnici di grande valore della Di Vincenzo Dino, impresa associata con la Fip Industriale di Selvazzano dentro Padova, un’autorità internazionale in fatto di ponti. Testimone dell’avanzamento dei lavori è stato ieri il sindaco Marco Alessandrini, accompagnato dal vice sindaco Enzo Del Vecchio in un sopralluogo nel cantiere con vista panoramica sul fiume. Uno sguardo alle carte del progetto nel container-ufficio e poi l’agile arrampicata sulla scala a pioli per raggiungere il punto di veduta. Dall’altra parte del fiume, sul versante di via Aterno sotto i piloni dell’asse attrezzato, una ruspa prepara il terreno per accogliere l’altra testa del ponte. «Ho sempre molta ammirazione per chi capisce di queste cose - ha commentato il primo cittadino, entusiasta come un bimbo alle prese con il meccano -. Il lavoro procede spedito: ho visto crescere questo cantiere, ne ho seguito i progressi. Sarà un ponte che unisce due sponde e semplifica la viabilità: sarà questa la vera bretella per l’area di risulta» ha aggiunto il sindaco Alessandrini.
LA BRETELLA.
Uscendo dall’asse attrezzato alla rampa delle Torri Camuzzi basterà imboccare il ponte nuovo per ritrovarsi in via Gran Sasso e quindi su via De Gasperi e poi dritti verso il mega parcheggio della stazione. «Già fra tre mesi il ponte nuovo assumerà la sua fisionomia e sarà molto più imponente del Ponte del mare. Sarà la vela più alta di Pescara ed è una infrastruttura destinata a brillare come un vero gioiello nello skyline della città» ha detto Del Vecchio. Già scelto il colore: sarà un bianco ghiaccio. «La stagione invernale è stata clemente, è piovuto pochissimo e questo ci ha consentito di procedere rapidamente con i lavori» ha confermato con soddisfazione l’ingegnere Giuliano Rossi, dirigente comunale e responsabile unico del procedimento del ponte nuovo, impegnato ieri nel ruolo di cicerone per illustrare i prodigi della tecnica di questa moderna infrastruttura. «Già tra una settimana sarà piazzato il primo concio di sei metri, primo tassello per approdare sulla sponda opposta, procedendo sei metri per volta, la lunghezza del concio appunto». Imponenti le travi di sostegno della struttura pensata dal professor Siviero, suo il disegno definitivo, tradotta in progetto esecutivo dal professor Mele con la consulenza, per la parte geotecnica delle fondazioni, di un’autorità come il professor Albert, esperto il cui nome è anche legato al recupero della Costa Concordia dai fondali del Giglio.
NUMERI RECORD.
Impressionanti i numeri del ponte nuovo: solo la spalla nord, cioè il basamento di appoggio dell’estremità sul lato di via Gran Sasso, ha richiesto una colata di 2800 metri cubi di cemento armato. «Grazie a una deroga dell’Enav, la gigantesca antenna cui saranno collegati gli stralli a forma di vela avrà un’altezza di 57 metri e mezzo, più delle Torri Camuzzi - ha aggiunto l’ingegner Rossi -. La carreggiata sarà larga 28 metri con due corsie per direzione e corridoi ciclopedonali alle due estremità». La campata avrà 84 metri di luce, questo vuol dire che il ponte finito sarà lungo quasi cento metri e sarà sollevato per almeno sei metri e mezzo sopra il fiume Pescara. E’ il simbolo della Pescara-città del futuro.

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