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Pescara, 26/07/2024
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Data: 02/03/2016
Testata giornalistica: La Repubblica
Bari, l'Amtab azzera i premi e gli autisti insorgono: "Non saliamo sui bus che non sono in regola"

L’ordine di servizio è in bacheca. “Scaduto l’accordo aziendale, dal primo marzo viene meno ogni obbligazione a esso connessa”. Due paginette, a firma del direttore generale Francesco Lucibello, per dire che dopo lo sciopero e le trattative saltate si passa alle vie di fatto: vecchie indennità di produzione tagliate, premi e rimborsi garantiti soltanto a chi effettivamente è presente in azienda. Poche parole che scatenano la rabbia di lavoratori e sindacati, pronti a incrociare nuovamente le braccia e organizzare forme di disobbedienza.

Amtab, atto ennesimo. L’ultima rottura si consuma allo scadere dell’accordo aziendale siglato a marzo 2015, che definiva a titolo transitorio i dettagli della contrattazione di secondo livello. Negli ultimi mesi sono state inutili le trattative tra dirigenza e sindacati per trovare l’intesa sulle condizioni del nuovo accordo: il tavolo di concertazione è definitivamente saltato, prima dello sciopero dello scorso venerdì. Abolito il cosiddetto “evitato sinistro” (46 euro al mese, destinati agli autisti) e i vecchi premi di produzione. Da oggi ai lavoratori viene corrisposta una nuova indennità, “per ogni giornata effettiva di presenza”.

“Indennità decurtata — si legge nella nota — per tutte le giornate di presenza nel mese se, nei tre mesi precedenti la mensilità di pagamento, il lavoratore avrà accumulato più di cinque giorni di carenza”. La battaglia, ancora una volta, è contro le malattie brevi, quelle inferiori ai tre giorni. Chi, dunque, ne accumula troppe, incorre progressivamente in una penalizzazione. Quattro le decurtazioni previste. Si parte dal 17 per cento per le carenze da sei a otto giorni. Il taglio arriva al 34 per cento fra 9 e 11 giorni, al 50 (tra 12 e 14), per toccare quota 100 per cento delle indennità se si superano le due settimane di assenza per malattia breve

Il trimestre di osservazione diventa ‘scorrevole’ e non più fisso. Al posto dell’evitato sinistro vengono distribuiti buoni pasto (da 4 a 7 euro), soltanto nel weekend, e soltanto per chi effettivamente è operativo. Guai a chiamarli tagli, per il direttore Lucibello. «Si premia chi lavora davvero», ripete il direttore. Le stime dei sindacati parlano di una perdita di almeno 70 euro al mese in busta paga.

A gridare allo scandalo è Michele Lepore, segretario provinciale Cisas. «Dalla prossima settimana gli autisti si rifiuteranno di salire sui mezzi non sicuri», attacca. E l’Amtab diventa anche un caso politico. Convocati i vertici in commissione trasparenza a Palazzo di città, la riunione non s’insedia per assenza di numeri (nella maggioranza). «Il punto all’ordine del giorno era proprio il piano industriale», denuncia la presidente Irma Melini (Forza Italia)

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