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Pescara, 26/07/2024
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Data: 05/03/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Ama e Atac, lo sperpero capitale». La relazione della Corte dei Conti: «Citazioni in aumento contestato un danno erariale per oltre 30 milioni di euro».

Non c’è cerimonia della Corte dei Conti che si rispetti senza un bilancio o un allarme. Nel primo caso, la magistratura contabile del Lazio ha segnato nel 2015 un record: gli atti di citazione, vale a dire l’equivalente degli avvisi di garanzia nel penale, sono stati 130 contro i 111 dello scorso anno, per un danno erariale risarcibile di oltre 300 milioni di euro (+30%). Gli sperperi delle municipalizzate che, da Parentopoli fino a Mafia capitale, hanno dissanguato Ama e Atac, hanno fatto sì che le contestazioni fossero economicamente più pesanti degli anni precedenti. Ma l’annus “terribilis” - come l’ha definito il procuratore del Lazio Raffaele de Dominicis - potrebbe lasciare un’altra pesante eredità. «C'è un rischio concreto che rilevanti inchieste della Corte dei Conti, tra cui quella su Mafia Capitale, possano essere archiviate se dovesse passare la riforma sulle società partecipate che cambierebbe anche i parametri di suddivisione delle competenze tra i giudici, nel caso specifico non più di competenza dei giudici contabili ma di quelli ordinari». Eccolo l’allarme. A lanciarlo, nel corso della consueta conferenza stampa successiva alla cerimonia ufficiale, sono i viceprocuratori Ugo Montella e Massimo Perin.
LE CRITICHE
Anche l’ufficialità è stata all’insegna dei richiami, neanche troppo velati. Come quello del presidente della sezione Lazio, Ivan De Musso, convinto che la magistratura di Viale Mazzini «dia fastidio».
Un convincimento talmente forte da spingere De Musso a criticare finanche la Corte di Cassazione per aver sottratto l’Alitalia e i partiti politici al giudizio di responsabilità contabile: «così non si favorisce la tutela dell’interesse pubblico». «Per effetto delle limitazioni imposte all’esercizio dell’azione di responsabilità amministrativa di competenza della Corte dei Conti - calcola il presidente - è stato impedito nel 2015 il recupero di oltre 30 milioni di euro nei giudizi incardinati dinanzi la sola Sezione Lazio».
MUNICIPALIZZATE E SPERPERI
Il danno erariale contestato per la parentopoli Ama è stato di circa 8milioni di euro e la vicenda - rileva de Dominicis - «è indicativa della superficialità o faciloneria» di chi è stato chiamato in giudizio e della «gravissima condizione di disservizio e di disprezzo del principio di buon andamento amministrativo». Altrettanto vale per Atac, con l’invito a dedurre per perdite superiori a 23 milioni di euro.
Negli atti di citazione, de Dominicis cita il caso Metro C e punta il dito sulle responsabilità del Campidoglio. Ed elenca le «ombre dei derivati sul Tesoro»; «l’incapacità di realizzare il corridoio Tirrenico dell’autostrada Roma-Latina» e, ancora, «l’insostenibilità del ricorso agli strumenti derivati, atteso il carattere aleatorio di questi contratti» e, tra l’altro, «i rimborsi indebiti all’Ospedale Israelitico»; la «grave negligenza riscontrata nella riscossione dei tributi del Comune di Viterbo da parte della ”Società Esattorie spa”».

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