Iscriviti OnLine
 

Pescara, 26/07/2024
Visitatore n. 738.580



Data: 06/03/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Stazione di Teramo, è a rischio anche il piano B. L’arretramento non si può fare, sul parziale interramento c’è l’ostacolo dell’ex rimessa: dev’essere abbattuta

TERAMO Il progetto di arretramento della stazione ferroviaria rischia concretamente di non andare in porto, e per salvare il salvabile l’amministrazione rispolvera il piano B – un arretramento parziale – su cui pesa un'incognita gigante. Il progetto su cui punta molto il sindaco Maurizio Brucchi rischia di sfumare per ragioni tecniche. Ragioni che sono state rappresentate dalle Ferrovie in uno degli ultimi incontri a Palazzo di Città, durante il quale sarebbe emerso che arretrando la stazione il capolinea finirebbe su un tratto in pendenza. Per le Ferrovie questo non è possibile e quindi il capolinea va spostato. Un’operazione che però non si concilia con l’arretramento, ma con un parziale interramento della stazione. Ma c’è un ulteriore problema poiché l'interramento prevede che la fermata venga spostata dove attualmente si trova la vecchia rimessa ferroviaria, una struttura degradata di cui era stato ipotizzato l’abbattimento, trovando però la dura opposizione di Teramo Nostra. Eppure adesso l’abbattimento della rimessa sembra l’unica via di uscita dal problema, in modo da consentire al suo posto la realizzazione del capolinea e il parziale interramento. Sempre secondo indiscrezioni si è appreso anche che il sindaco, evidentemente preoccupato dalla possibilità che sfumi il progetto, che lui ritiene strategico, stia pensando di valutare la fattibilità del piano B con la Soprintendenza. Non si sa ancora se il problema della rimessa sia già stato oggetto di trattazione dell'ultimo incontro avuto dal sindaco Brucchi con la Soprintendenza per l'ok ai fondi del castello Della Monica e sulla prosecuzione dei lavori del corso dopo i ritrovamenti. Ma sembra comunque che l'amministrazione sia intenzionata a vagliare la possibilità dell'abbattimento con la Soprintendenza, magari trovando una soluzione che conservi in qualche modo la memoria storica del luogo. Si otterrebbe così una via d'uscita, che passerebbe attraverso le capacità di concertazione che il Comune avrà con la Soprintendenza, alla quale verrà rappresentato il valore strategico del progetto anche in funzione della riqualificazione del quartiere. Intanto, negli incontri con le Ferrovie ci sarebbero stati sviluppi anche sulla soppressione dei passaggi a livello: oltre a Villa Pavone verranno chiusi i due di San Nicolò dove sorgerà un sottopassaggio carrabile e pedonale.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it