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Pescara, 26/07/2024
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Data: 06/03/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Brioni, i 400 licenziamenti arrivano in Parlamento. «È necessario fermare un’emergenza sociale». Mercoledì la protesta a Pescara. Penne, il deputato M5S Vacca chiama in causa i ministri del Lavoro e dell’Economia

PENNE I tagli della Brioni arrivano in Parlamento e in consiglio regionale. Accade a ridosso della della maxi protesta dei dipendenti Brioni in programma il prossimo 9 marzo sotto la sede dell’assessorato regionale alla Attività produttive, in via Passolanciano a Pescara. Allo sciopero, oltre ai 1200 dipendenti, si uniranno tantissimi cittadini provenienti dai Comuni dell’hinterland vestino. I sindacati, in collaborazione con alcune associazioni ed il Comune di Penne, ha provveduto ad organizzare oltre 10 bus per quel che si prospetta un vero e proprio esodo popolare. La Brioni, da qualche anno di proprietà della holding francese Kering, ha visto letteralmente crollare le commesse sul mercato e per questo ha virato verso un taglio di circa un terzo dei dipendenti del comparto produttivo dell’azienda sartoriale vestina. «L’annuncio del taglio dei posti di lavoro rappresenta una mazzata sociale ed economica per la provincia di Pescara che fotografa una realtà ben diversa da quella sbandierata da Renzi e D’Alfonso due settimane fa», dicono il deputato del M5S Gianluca Vacca e il consigliere regionale Domenico Pettinari, «il governo, la Regione e le istituzioni locali la smettano di organizzare manifestazioni propagandistiche e di far finta che la crisi della Brioni non esista: facciano la propria parte e affrontino quella che ormai è un’emergenza sociale, ma anche una crisi politica. È paradossale», spiegano Vacca e Pettinari, «che quella che dovrebbe essere un’eccellenza produttiva su cui investire e da valorizzare, sia invece diventata una crisi che si trascina da anni senza che si sia trovato un progetto industriale e sociale alternativo e credibile. Il M5S farà di tutto per spronare chi ha responsabilità di governo ad intraprendere delle iniziative per risolvere sia il problema sociale imminente che quello di carattere occupazionale-produttivo». Vacca e Pettinari hanno presentato un’interrogazione parlamentare al ministero del Lavoro e a quello dell’Economia per chiedere al governo un intervento immediato e un’interrogazione regionale per chiedere di attivare un tavolo di risoluzione della crisi e di utilizzare i fondi europei del Fse per rilanciare la Brioni e riqualificare il sito industriale di Penne «in completo stato di abbandono». I sindacati, che puntano ad avviare una vertenza a carattere nazionale, hanno sottolineato che negli ultimi 7 anni, alla Brioni, siano stati già persi 275 posti di lavoro, senza dimenticare gli ulteriori 54 dipendenti che hanno perso il loro posto di lavoro tra Modena e Bologna in seguito alla chiusura di Sforza, azienda rientrante nel brand Brioni. Di certo se la situazione non dovesse cambiare, l’esubero di 400 dipendenti Brioni potrebbe determinare il collasso dell’economia dell’area vestina.

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