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Pescara, 26/07/2024
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Data: 07/03/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Tasse, bus e rifiuti la ricetta Giachetti. Ora è sfida al M5S. «Da oggi niente sbagli»

Nelle primarie flop del centrosinistra romano (circa 50mila votanti, la metà rispetto al 2013), a spuntarla è Roberto Giachetti. Il vicepresidente della Camera ottiene il 63,8% e lascia oltre 20 punti sotto Roberto Morassut, saldamente al secondo posto (28,3%) davanti agli altri quattro sfidanti, Domenico Rossi, Chiara Ferraro, Stefano Pedica e Gianfranco Mascia. Dopo il brindisi di ieri notte con i sostenitori nel comitato alle ex Dogane, ora per l’ex capo di gabinetto di Rutelli sindaco, inizia la fase due della campagna elettorale. «Sei mesi fa la partita sembrava chiusa, ora voglio vincere. Ma non possiamo più sbagliare», ha detto. Rivolto soprattutto al Pd. Con un avvertimento: «Fate una lista di persone pulite al di sopra di ogni sospetto». E sulla giunta, ha aggiunto: «Ci saranno solo persone competenti, la presenterò quindici giorni prima del voto. Se a qualcuno non va bene il metodo, la porta è quella là». Poi una frecciatina ai 5 stelle. «Il mio programma è nato tra la gente, non nello studio della Casaleggio e associati». Prime scintille di una campagna elettorale che ora entra nel vivo. Anche «sulle idee, non solo sull’onestà».
PIANO ANTI-TRAFFICO
Perché finora si era dedicato «all’ascolto della città», Giachetti. E il programma, come ha sempre ammesso, è ancora un cantiere aperto. Anche se tre-quattro punti fissi li ha già stabiliti. Subito i trasporti, e a doppia velocità. La prima idea è di mettere sulle rotaie tre nuove linee di tram: quello della musica (da Ottaviano a piazza Ungheria), un altro che colleghi Centocelle a Termini e infine un ultimo tram che unisca Marconi a piazza Ippolito Nievo. Costo dell’operazione? 300 milioni di euro. Un progetto da inaugurare entro cinque anni. Poi c’è il breve termine, «le cose che farò subito». Come la videosorveglianza sulle corsie preferenziali che saranno indicate con una striscia rossa «per evitare che i cittadini diventino un bancomat». In questo modo la velocità commerciale degli autobus Atac dovrebbe guadagnare un po’ di sprint.
ABBASSARE LA TARI
Nel libro del fare del candidato del Pd ci sono anche le aree verdi, frutto dell’ascolto delle periferie: «Ne affiderò la gestione a cittadini e associazioni». E in cambio ha promesso di abbassare la tariffa dei rifiuti. Proprio su questo punto, il renziano ha annunciato di voler affrontare di petto la questione decoro. Come? Attraverso la pulizia straordinaria di tutte le strade in maniera sistematica ogni sette giorni. In modo che diventi poi un’abitudine per i municipi. E qui si entra nel corpo dell’elefantiaca macchina capitolina: per Giachetti 23mila dipendenti diretti non sono troppi. Ma ha annunciato che li decentrerà nei municipi. Poi c’è il rapporto con il Governo e il telefono bianco che avrebbe con l’inquilino di Palazzo Chigi. Giachetti ha detto che appena diventerà sindaco chiamerà Renzi per fare il punto sulla metro C, sulla questione del debito capitolino (13,6 miliardi di euro). E’ pronto a un taglio netto con il passato, a partire dalla giunta Marino. Di cui però salva solo una cosa: la chiusura della discarica di Malagrotta. «Indietro non si torna». E per risolvere il problema generale dei rifiuti: «La differenziata va incentivata, con una rete di centri raccolta dove i cittadini possono consegnare i rifiuti e ottenere la riduzione della Tari».

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