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Pescara, 26/07/2024
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Data: 07/03/2016
Testata giornalistica: Il Centro
La City, l’operazione a due facce: «Così si salvano le ditte dai debiti». L’affare da 42 milioni di euro, la squadra mobile: «L’accordo coprirebbe i buchi delle società e garantirebbe introiti per creditori e banche danneggiate. Ora, servono nuovi accertamenti»

PESCARA Un’operazione da 42 milioni di euro con due facce: la prima avrebbe un risvolto pubblico con l’accorpamento degli uffici della Regione in un solo edificio; la seconda sarebbe un salvataggio di noti imprenditori pescaresi alle prese con debiti da milioni e milioni di euro. Il caso della City, l’immobile in costruzione lungo via Tiburtina che la Regione avrebbe voluto comprare, non è chiuso: finora sono 15 gli indagati, tra politici amministratori e imprenditori, e l’inchiesta è stata chiusa, ma potrebbe aprirsi un nuovo fronte. A chiedere alle pm Anna Rita Mantini e Mirvana Di Serio la possibilità di eseguire nuovi accertamenti è la squadra mobile, la stessa che ha condotto anche la prima parte dell’indagine. Turbativa d’asta? Nell’informativa conclusiva dell’indagine, lunga 171 pagine, si fa riferimento a un altro presunto reato che potrebbe aggiungersi all’abuso d’ufficio già contestato: nell’atto della Mobile, firmato dal dirigente Pierfrancesco Muriana, si parla di una possibile turbativa d’asta che potrebbe portare all’apertura di un’inchiesta bis, probabilmente alla procura dell’Aquila, e si dice anche che quello della City sarebbe un affare in grado di traghettare fuori dalla crisi un gruppo di imprese pescaresi. Imprese che, secondo gli atti della polizia, hanno un tratto in comune: una mole di debiti spaventosa, soprattutto verso le banche ma anche verso fornitori. Debiti milionari. A capo della cordata di imprenditori interessati all’affare con la Regione c’è la Iniziative immobiliari spa: il fondatore Marco Sciarra, guida pescarese dell’Ance, è socio di maggioranza con il 34% delle azioni e, adesso, della società fanno parte anche l’imprenditore Giuseppe Girolimetti con il 20%, il presidente del Pescara Calcio Daniele Sebastiani con il 12%, gli imprenditori Mauro Angelucci e Alessandro Acciavatti con il 10% e altri due con il 7 % a testa. Fatture Imar sotto accusa. Dagli atti emerge che il buco più grosso sarebbe quello della Imar, l’azienda edile di Giovanni Pagliarone già ammessa alla procedura di concordato preventivo: la Imar ha costruito i primi due edifici della City sulle ceneri dell’ex fornace Tinaro. La Imar, che con l’opera completata avrebbe dovuto incassare circa 19 milioni di euro, si ritrova stretta tra due indagini: oltre a quella della polizia, c’è anche un’inchiesta della finanza, coordinata dalla pm Silvia Santoro, che ha scavato nei bilanci. La tesi di finanza e procura è che la Imar avrebbe prodotto 43 milioni di euro di fatture false per ottenere finanziamenti dalle banche. Ma le banche, sostiene la finanza, non hanno mai presentato querela. Sono almeno 5 le banche che avrebbero concesso crediti e che non avrebbero riavuto indietro i fondi: la Carispaq è l’istituto che avrebbe concesso di più con 20,4 milioni di euro, poi, la Cassa di risparmio di Pescara e Loreto Aprutino con quasi 9 milioni, la Banca Popolare di Lanciano e Sulmona 8,8 milioni, la banca dell’Adriatico 2,5 milioni e la Monti dei Paschi di Siena 2,3 milioni. Secondo gli atti della finanza, senza le fatture false la Imar «sarebbe fallita già nel 2011» e invece è stata ammessa al concordato con continuità aziendale proprio grazie alle prospettive dell’affare della City e a un altro appalto in corso a Roma. Gli altri debiti. Poi, c’è la posizione della capofila Iniziative immobiliari, la ditta di Sciarra che nel 2012 ha offerto alla Regione l’immobile a un passo dall’aeroporto, subito dopo un cambio di destinazione d’uso finito nel mirino degli inquirenti, da uffici privati a pubblici ottenuto dal Comune: secondo gli accertamenti della mobile, la Iniziative immobiliari avrebbe un’esposizione di circa 21 milioni di euro, di cui oltre 14 verso le banche. «Ingenti introiti». Collegata alla Iniziative immobiliari, c’è la ditta Sciarra costruzioni: anche la Sciarra, socio più importante della Iniziative immobiliari, avrebbe un’esposizione superiore ai 15 milioni di euro verso terzi. Conti in rosso tanto che, nelle ultime pagine dell’informativa, la Mobile afferma: «Allo stato, la sottoscrizione del contratto di locazione con opzione di riscatto tra la Regione e la Iniziative immobiliari relativamente al complesso la City potrebbe rappresentare una fonte di ingenti introiti non solo per quest’ultima società, ma anche per la Imar e per i suoi creditori, tra cui i diversi istituti bancari che si sono esposti con la concessione di cospicui crediti».

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