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Pescara, 25/07/2024
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Data: 09/03/2016
Testata giornalistica: Clickmobility
Seta: No dei lavoratori ai nuovi turni. Alta adesione allo sciopero dei bus a Modena, Reggio Emilia e Piacenza. I sindacati parlano di turni che iniziano alle 6 e finiscono alle 19.30, «con varie riprese nell'arco di un nastro orario di 13 ore e 30 minuti». Altro nodo quello dei lavoratori nuovi assunti: non viene riconosciuta la contrattazione aziendale di secondo livello a fronte di turni di lavoro che li impegnano su un nastro di 12 ore al giorno»

I sindacati dei trasporti esprimono soddisfazione per l'alta adesione allo sciopero proclamato dalle ore 16 alle 20, con una percentuale di adesione che le stesse sigle sindacali dichiarano essere stata superiore all'85% dei lavoratori, tra personale viaggiante, addetti delle officine e impiegati. I sindacati sono particolarmente soddisfatti dell'adesione in quanto la fascia oraria dello sciopero, che pure viene maggiormente incontro alle esigenze degli utenti, non è però una fascia di fine turno, in quanto il servizio termina intorno alle 21.30 con alcuni autisti rientrati in servizio alle 20.01.
Con questa prima azione di lotta i sindacati rivendicano una diversa organizzazione del lavoro e della turnazione che in questi ultimi mesi è diventata sempre più insostenibile in termini di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Nonostante la richiesta di collaborazione ai lavoratori avanzata dall'azienda, a causa delle difficoltà patrimoniali e con le scadenze delle prossime gare in vista, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Fna, Faisa-Cisal Modena contestano i provvedimenti.
In una nota le organizzazioni sindacali sostengono che gli impegni presi dal Presidente Bulgarelli sono stati disattesi: "Seta -dichiarano - si era impegnata a convocare le parti sociali entro febbraio per presentare il nuovo piano industriale, ma ad oggi ciò non è avvenuto. I sindacati sollecitano pertanto la proprietà, gli enti locali modenesi azionisti di Seta e la Regione Emilia-Romagna ad intervenire quanto prima, sia per discutere il piano industriale che per chiarire il progetto dell'azienda unica regionale».
Sullo sfondo della protesta rientrano le modifiche del servizio di trasporto pubblico richieste dell'Agenzia provinciale per la mobilità.
L'accusa dei sindacati - si apprende dalla nota - è " l'insostenibilità dal punto di vista della conciliazione di tempi di vita e di lavoro del personale". I sindacati parlano di turni che iniziano alle 6 e finiscono alle 19.30, «con varie riprese nell'arco di un nastro orario di 13 ore e 30 minuti: un impegno che non consente nient'altro che lavorare».
Il risultato - continua la nota - è quello di un orario di lavoro prolungato, che finisce per avere «ricadute negative anche sulla qualità e la sicurezza del servizio, per l'inevitabile calo della concentrazione alla guida dei bus».
Lavoratori e sindacati contestano anche «l'aumento delle procedure disciplinari inflitte ai lavoratori, con conseguenti decurtazioni dello stipendio, per effetto della continua riorganizzazione del servizio». Vengono citate ad esempio le modifiche al programma di esercizio non testate sul campo, «che portano ogni giorno tre filobus di 18 metri ad incolonnarsi in fondo a viale Gramsci costringendo l'utenza al trasbordo da un mezzo all'altro». Altro nodo quello dei lavoratori nuovi assunti, pari a «una trentina dal 2014: non viene riconosciuta la contrattazione aziendale di secondo livello con una secca decurtazione di 3-400 euro mensili, a fronte di turni di lavoro che li impegnano su un nastro di 12 ore al giorno».

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