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Data: 09/03/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Gite scolastiche, cosa cambia - Viaggi d’istruzione, dirigenti e professori come meccanici. Nuova circolare del Ministero: servono controlli più attenti. Nel mirino finiscono le revisioni dei bus ma anche gli autisti

L’AQUILA «La cosiddetta gita potrebbe anche essere messa in stand-by, visto che spesso l’offerta formativa degli istituti prevede stage linguistici all’estero per cui si utilizzano gli aerei. Per fortuna la circolare non ci chiede di andare a controllare anche il tasso di utilizzo di sostanze psicotrope per i piloti». La preside dell’istituto d’istruzione superiore Da Vinci-Colecchi, Serenella Ottaviano, ironizza sulla circolare del Ministero che obbliga gli insegnanti e i dirigenti a verificare che il conducente del bus impiegato per i viaggi d’istruzione non faccia uso di “sostanze stupefacenti” e non consumi alcol durante il percorso, oltre a verificare “l’usura di pneumatici, l’efficienza dei dispositivi visivi, di illuminazione, dei retrovisori”. Una circolare che ha suscitato perplessità anche tra i presidi aquilani. «Ha creato sconcerto tra docenti e dirigenti», spiega la preside dell’istituto d’istruzione superiore Amedeo d’Aosta, Maria Chiara Marola. «Nella mia scuola non ho avuto problemi con l’organizzazione dei viaggi, grazie alla disponibilità dei docenti ad accompagnare i ragazzi. Di questo li ringrazio e credo sia un segno tangibile del senso di responsabilità e della professionalità della categoria: sarebbe stato più che legittimo e comprensibile rifiutare una funzione che non è un obbligo, viste le responsabilità e i doveri puntigliosamente descritti dal Miur e a fronte di una retribuzione pari a zero. Il caso dei viaggi di istruzione è solo uno degli aspetti dell’eccesso di responsabilità e burocrazia che investe tutto il personale della scuola, che rischia di paralizzare un mondo nel quale invece dovrebbe prevalere la fiducia e la possibilità di agire con senso di responsabilità, ma anche senza la spada di Damocle delle responsabilità civili e penali rispetto a situazioni che esulano dai profili professionali e sulle quali le possibilità di intervento sono nulle». Niente di nuovo sotto il sole, invece, per la Ottaviano. «Già c’erano direttive in tal senso», spiega. «In questa circolare lascia un po’ spiazzati la particolarità della descrizione, ma forse deriva dal fatto che è alto l’allarme nei confronti di giovani che sono poco abituati a rispettare le regole. Inutile negare che ciò che si chiede ai docenti è eccessivo». Sull’opportunità o meno dei viaggi di istruzione per gli alunni, la preside commenta: «Bisogna ricordare che se fino a qualche tempo fa la scuola era l’unico luogo nel quale si dava la possibilità di viaggiare a prezzi modici a chi non l’aveva per motivi economici o per esigenze di famiglia, adesso l’offerta è molto più ampia e spesso la scuola non riesce a tenere il confronto. È per questo che le gite possono forse essere messe in stand-by a favore di nuove forme di didattica».

«Sulla sicurezza nulla viene lasciato al caso». Novelli (Pollione): «Chiediamo sempre tutti i documenti». Gizzi (Croce): «Normativa già esistente»

AVEZZANO Tutti pronti per i viaggi d’istruzione, ma prima bisogna controllare pneumatici e revisioni dei mezzi. Il ministero dell’Istruzione punta tutto sulla sicurezza e affida ai presidi gli oneri di verificare che tutto sia in regola prima di poter far partire i ragazzi. Regole in parte già seguite dai dirigenti di Avezzano, per eccesso di zelo, ma anche per far sì che nulla venga lasciato al caso. «Alcune di queste normative relative al controllo dei mezzi di trasporto già c’erano», ha spiegato il dirigente scolastico del Liceo Benedetto Croce, Francesco Gizzi, «per questo quando si fa una gara per la ricerca dei bus prestiamo sempre attenzione e richiediamo tutti i documenti necessari». I presidi, oltre a occuparsi delle varie tappe del viaggio di istruzione, devono anche verificare la revisione del bus che trasporterà i ragazzi oltre ai curriculum degli autisti e la presenza sui mezzi degli estintori. «Quando organizzo le gite non lascio nulla al caso», ha commentato la preside del Liceo Scientifico, Marina Novelli, «ho sempre richiesto, insieme alla revisione e a tutti i documenti dei mezzi, informazioni dettagliate sugli autisti. Per me non c’è nulla di nuovo». I presidi, ormai, sono diventati dei veri e propri manager della scuola che, oltre a promuovere le attività didattiche per attirare sempre più studenti, hanno anche maggiori responsabilità soprattutto per quanto riguarda la sicurezza dei ragazzi. «Gli ultimi provvedimenti mettono l’accento su cose che in gran parte si fanno già», ha evidenziato il dirigente scolastico dell’Istituto tecnico commerciale e per geometri, Corrado Dell’Olio «per quanto riguarda la selezione dei mezzi non ci sono molte novità anche perché quando si fa la gara per l’affidamento di un viaggio le richieste delle circolari sono sempre riproposte nel capitolato dell’appalto. La nuova normativa precisa delle regole sui docenti accompagnatori che hanno una grande responsabilità nella gestione del viaggio. Sono tutti accorgimenti che già venivano usati e che il ministero ha voluto mettere nero su bianco». Secondo la dirigente dell’Iis Majorana, Anna Amanzi «quando si parla di ragazzi la sicurezza è fondamentale, le scuole se ne sono sempre fatte carico andando oltre le norme. L’ultima nota del Miur ci richiama ancora una volta alla massima attenzione sui viaggi, ma quando cerchiamo un’agenzia per organizzare una gita non ci affidiamo a quella con il prezzo più basso, ma a quella con maggiori garanzie. L’unica novità è quella relativa alla scuola che effettuando un viaggio deve comunicare alla polizia stradale che un numero di alunni sta partendo e con la determinata agenzia».

«La circolare non ci spaventa». I presidi della Valle Peligna: «Via dagli appalti chi offre servizi insoddisfacenti»

SULMONA Le direttive che inaspriscono i controlli di presidi e professori durante le gite scolastiche non spaventano i dirigenti e gli insegnanti della Valle Peligna. Anche la voce, inserita nella circolare inviata pochi giorni fa, per cui i professionisti della scuola debbano improvvisarsi meccanici e accertare le condizioni meccaniche del mezzo, non scoraggia gli insegnanti peligni. «Noi siamo tenuti da sempre a controllare le ditte e gli autisti di cui ci serviamo nelle gite scolastiche per i nostri studenti», conferma il preside del polo scientifico tecnologico Massimo Di Paolo, «in più, in caso di insoddisfazione del servizio offerto, dobbiamo segnalarlo agli istituti competenti che poi provvedono ad escludere quella ditta dai successivi appalti. I controlli sono molto serrati da sempre, anche sui mezzi che accompagnano i nostri ragazzi». Ora professori e presidi dovranno non solo controllare i ragazzi, ma anche i conducenti degli autobus e l’idoneità dei veicoli, prima di partire per una gita. «Le nostre scuole prestano da sempre attenzione a queste cose», aggiunge Caterina Fantauzzi, preside del Polo umanistico, «francamente la circolare non ci ha affatto colto impreparati. Anche sul controllo dell’autista e del mezzo, certo gli insegnanti non possono seguirlo nella privacy della sua camera, ma per tutti gli altri momenti in comune, pranzi e cene compresi, c’è un controllo. In più, ci facciamo spedire tutti i dati del mezzo per verificarne l’adeguatezza e nei nostri bandi mettiamo sempre l’uso di autobus nuovi». Il problema risulta ancora meno sentito all’Istituto alberghiero di Roccaraso, diretto da Maria Paola De Angelis, dove ci sono un autista e un pulmino per le trasferte fuori porta dei ragazzi, che si esauriscono più che altro in una giornata. Come conferma Fabiola Zurlo dell’ufficio amministrativo. «Il nostro autista è un dipendente interno, dunque viene sottoposto a visita periodica», spiega, «in più da sempre si chiedono i dati sul mezzo. Quindi, per noi, niente di nuovo».

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