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Pescara, 25/07/2024
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Data: 09/03/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Brioni, la vertenza sbarca a Pescara. Oggi in Regione l’incontro con i vertici dell’azienda Da Penne attese oltre mille persone per la manifestazione.

Viabilità rivoluzionata nella zona di via Passolanciano sosta e transito vietati su piazza Mancini dalle 8 alle 16.

PENNE La città si ferma per stringersi attorno ai lavoratori della Brioni, minacciati da 400 licenziamenti, cioè il 30% della forza lavoro, e Pescara modifica la viabilità all’altezza di via Passolanciano, dove è annunciata anche una manifestazione dei lavoratori del pantalonificio d'Abruzzo. Già, perché alle 12,30 negli uffici dell’assessorato regionale alle attività produttive vi sarà un vertice fra la Regione, i sindacati di categoria, la direzione aziendale del marchio di moda maschile e gli amministratori locali dell'area vestina.
STRADE CHIUSE A PESCARA
Dalle 8 alle 16 su piazza Mancini e sulle strade vicine agli uffici regionali scatta il divieto di transito, sosta e fermata. Penne farà sentire la propria voce in maniera massiccia contro gli esuberi annunciati dal primo di giugno, cioè alla scadenza dei contratti di solidarietà difensiva, dalla proprietà francese di Brioni. Pronti 10 autobus per il trasferimento alla Regione, oltre a centinaia di auto private: un esodo che dovrebbe portare a Pescara almeno mille cittadini. Nessuno della dirigenza di Brioni intende parlare: c’è la consegna del silenzio almeno fino ad oggi, giorno del faccia a faccia anche con il vice presidente della Regione, Giovanni Lolli. Per Brioni è attesa la presenza dell’amministratore delegato Gianluca Flore, del direttore dello stabilimento di Penne Nicola Di Marcoberardino e del responsabile delle risorse umane Mario Morelli, affiancati dal direttore di Confindustria, il pennese Luigi Di Giosaffatte. Alle 15, alla Camera dei deputati è in programma il question time sui licenziamenti: l'onorevole pescarese di Sel Gianni Melilla ha interrogato il ministro dello sviluppo economico.
Dal 2009, cioè tre anni prima dell’acquisto del marchio Brioni da parte della multinazionale del lusso Kering, sono usciti ben 275 lavoratori. «Più i 54 della pelletteria emiliana Sforza di cui nessuno si è mai curato più di tanto» osserva polemicamente Vittorio Bigoi per sette anni in Brioni come direttore della linea donna a Collecorvino, smantellata nel 2011, per poi passare in Sforza, chiusa. «Massimo rispetto per chi purtroppo ci rimetterà il posto di lavoro, persone cui è difficile attribuire colpe» osserva Bigoi, direttore operativo del marchio Boglioli di Reggio Emilia. I sindacati contestano a Brioni la mancanza di un serio piano industriale, anche se l'azienda ha detto di continuare a voler produrre e ad investire qui. Dal tavolo del confronto potrebbe uscire la proposta di ritoccare l'orario di lavoro per tutti, contenendo così almeno della metà gli esuberi. Ma si prevede una dura contrapposizione.

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