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Data: 10/03/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Due bus nuovi ma bloccati. UniTe sfida la burocrazia

TERAMO L'Università e gli autobus chiamati "desiderio". Per cui il rettore chiama in causa il Ministero dei Trasporti. Un caso più unico che raro, quello del Polo veterinario di Piano D'Accio, la moderna struttura dotata di un ospedale didattico che ha sì ottenuto l'accreditamento europeo da parte dell'Eaeve l'European Association of Establishments for Veterinary Education per le spiccate qualità nella didattica e nella ricerca ma non è raggiungibile attraverso il servizio di trasporto pubblico. Non esiste infatti nessun bus che lo colleghi con il centro e con il resto della città: un vero incubo per gli studenti che ogni giorno devono organizzarsi con i passaggi in auto. Un paradosso a cui il rettore D'Amico ha cercato di porre rimedio acquistando dalla Tua due bus personalizzati con tanto di scritta "Unite". I mezzi erano stati offerti dalla Tua all'Università come atto di riconoscimento dell'incarico di presidenza assunto da D'Amico a titolo gratuito, ma, per evitare contestazioni, sono stati acquistati a prezzo di mercato grazie anche al contributo dell'Adsu. Il vero problema è che questi due autobus sono fermi: l'unico "viaggio" che hanno compiuto da ottobre del 2015 ad oggi è quello verso piazza Martiri per la festa di fine anno che si è svolta a dicembre scorso, quando sono diventati anche una consolle per i dj. In quell'occasione si è anche sfiorato l'incidente diplomatico, perché i vigili urbani teramani avevano contestato la sosta prolungata. A bloccare i bus rossi dell'Unite è la burocrazia: adesso qualcosa sembra muoversi, visto che la Motorizzazione civile di Teramo ha dato il nulla osta. Ora restano Regione e Ministero. Il rettore D'Amico andrà personalmente a Roma la prossima settimana per sollecitare una decisione. "Si tratta - spiega il rettore - di un servizio di trasporto privato a tutti gli effetti, dell'Università solo per i suoi studenti". Servizio che serve a supplire alle carenze di quello pubblico: da sempre, infatti, gli studenti universitari lamentano la scarsità delle corse anche per il Campus di Coste Sant'Agostino. All'ateneo serve una'autorizzazione, o meglio una deroga, visto che il servizio privato è previsto solo per le corse extraurbane.

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