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Pescara, 25/07/2024
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Data: 10/03/2016
Testata giornalistica: Il Centro
D’Alfonso, la City e “Il centro” di Mauro Tedeschini

«Ho stima profonda del magistrato, ma non di coloro i quali hanno fatto parte dell’attività lavorativa sottostante, uno in particolare». Con questa bordata, sparata ieri in consiglio regionale, Luciano D’Alfonso ha attaccato ad alzo zero la squadra Mobile di Pescara, che sta svolgendo le indagini sulla City, il complesso immobiliare in cui dovrebbero confluire diversi assessorati. Tutto è nato da un’intercettazione pubblicata ieri da questo giornale, una conversazione in cui lo stesso governatore e l’assessore Silvio Paolucci parlano del contestato affare immobiliare. Vista la gravità dell’accusa (D’Alfonso ha parlato di «attività giudiziaretta») è giusto chiarire un paio di cose, peraltro piuttosto ovvie: 1) il riferimento all’investigatore che, riassumendo le parole del presidente, lavorerebbe «per fare confusione e gettare fango su alcune persone» va chiarito immediatamente: D’Alfonso ha assicurato che farà il nome, nelle sedi giuste, e spetta alla magistratura chiarire se ci sono zone d’ombra sulle quali intervenire, da una parte e dall’altra. 2) il governatore ha parlato anche di «un concentrato di progettazione in queste pubblicazioni», chiedendosi (con risposta affermativa) se si voleva «mandare un segnale a qualcuno». Ebbene, dev’essere chiaro a tutti che questo giornale non fa parte di nessuna progettazione e che è lungi da noi il lanciare segnali: quando riceviamo una notizia, non ci chiediamo a chi giova e a chi nuoce, ma solo se l’informazione è vera o falsa. Anche se questo lavoro è sempre più difficile: fu Ignazio Silone a dire che si andava « verso tempi in cui parlare e mentire sono la stessa cosa». Beh, col senno di poi, non aveva torto.

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