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Pescara, 25/07/2024
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Data: 10/03/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il governatore affonda contro la polizia sulla City

L'AQUILA Non se la prende con i giudici, perché per carità «il magistrato in questione è al di sopra di ogni sospetto», una «fiducia sterminata a gigantesca», ma altrettanto non può dire «per coloro i quali hanno fatto parte dell'attività lavorativa sottostante e in particolare di uno di loro». Il presidente Luciano D'Alfonso è un fiume in piena sulla vicenda della City e su quelle intercettazioni della squadra mobile della questura di Pescara che lo ha ascoltato al telefono con Paolucci mentre commenta l'appalto da 42 milioni di euro della nuova sede della Regione a Pescara. Un'opera su cui pesa un'inchiesta della magistratura pescarese, con quindici indagati e il rischio di fallimento delle aziende esposte con le banche in attesa dell'avvio dei lavori. D'Alfonso e Paolucci non sono nella lista degli iscritti sul fascicolo della procura di Pescara, ma sono intercettati, almeno Paolucci, fa notare il consigliere Paolo Gatti: «Qualcosa non funziona nei rapporti e nelle regole con gli inquirenti». Un piatto d'argento per il governatore D'Alfonso, mentre Domenico Pettinari difende l'autonomia della magistratura: «Mi auguro che dalle mie parole scaturisca un'indagine penale - dice D'Alfonso - perché queste intercettazioni sono un segnale o il frutto di una progettazione, come penso. Per fare confusione o per ostacolare un procedimento o per gettare fango sulle persone».
IL PROGETTO
Chi sia autore di questo progetto D'Alfonso dice di saperlo e di volerlo dire nelle sedi opportune: «Troppi colloqui ci sono stati tra persona estranea e le persone che si sono fatte carico di accertamento. In particolare una figura della polizia giudiziaria. Così non va bene, io non mi fermo qui. Mi renderò diga perché mai più accada questo livello di vizio che è impastato di politica e attività di giudiziaretta». Per questo M5S ha già presentato un’interrogazione parlamentare al ministro Alfano a firme Colletti, Vacca e Del Grosso: «Un atto senza precedenti, il governatore dovrebbe tutelare l’indipendenza di chi indaga». Nel merito del progetto il governatore dice di averlo ereditato, ma di essere convinto che sia utile e necessario per l'operatività degli uffici regionali: «Porteremo avanti la City - dice all'assemblea - e lo faremo tenendo conto anche delle indicazioni fatte dal magistrato». Pronto insomma «per andare in battaglia, come nel Medioevo, sperando che il Signore mi dia la forza giusta per reggere la spada. Che nel discorso democratico è stata sostituita dalle argomentazioni». E di argomenti D'Alfonso ne ha messi ieri sul piatto più di uno. Delle risposte alle accuse lanciate, insomma, in un modo o nell'altro, dovranno pur arrivare.

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