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Pescara, 25/07/2024
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Data: 10/03/2016
Testata giornalistica: Il Centro
La Brioni “congela” il piano degli esuberi. Lolli: gli stabilimenti resteranno aperti. Il 16 vertice al ministero

PESCARA Si è consumata nella giornata di ieri la prima grande battaglia dei lavoratori Brioni. I dipendenti della nota maison del lusso pennese si sono ritrovati sotto la sede dell'assessorato regionale alle Attività produttive di Pescara, in piazza Mancini, per protestare contro i possibili tagli di personale, paventati dalla holding francese Kering, proprietaria del marchio Brioni. A rischio ci sarebbero circa 400 dei 1200 posti, un numero esorbitante che metterebbe in ginocchio l'intero asse economico vestino, e solo al termine di un tavolo di lavoro, ieri, si è aperto un minimo spiraglio per l’immediato futuro: se da una parte i rappresentanti dell’azienda hanno solo rinviato tutto a un incontro a breve con il Governo, il vice presidente della Regione, Giovanni Lolli, ha parlato dell’annuncio della Brioni di restare nel pescarese e non delocalizzare. Rabbia, orgoglio, paura e voglia di difendere il posto di lavoro sono i sentimenti che hanno spinto i dipendenti Brioni ad aderire allo sciopero proclamato dai sindacati di categoria. Chi con mezzi propri, chi a bordo dei dieci autobus messi a disposizione da alcune associazioni e dai Comuni, in mille sono arrivati sotto al palazzo della Provincia per gridare la propria rabbia. È stata una protesta colorata e pacifica, appoggiata con determinazione dai sindaci dell'area vestina e da tanti cittadini. Cori e striscioni hanno fatto emergere l’incredulità chi ha contribuito a costruire la storia gloriosa della Brioni, con i tre stabilimenti di Penne, Civitella e Montebello, ora messa in discussione da un futuro sempre più incerto. La crisi ha spiazzato un po’ tutti, dagli operai ai vertici del gruppo Kering, che non immaginavano la perdita di tante commesse e ora vedono la produzione a rischio. Tra chi è arrivato in piazza per sostenere questa protesta, c’erano anche dei lavoratori in pensione da molti anni, e alcuni di loro si sono visibilmente commossi, di fronte alla favola sartoraiale di Penne che adesso sembra svanita. Ascoltando chi ha trascorso una vita in fabbrica si intuisce che forse le ultime scelte strategiche e sulla linea dei prodotti non hanno avuto gli effetti sperati sul mercato. «Adesso nel capo Brioni non si riconosce più la qualità del passato. Tom Ford, ad esempio, ha sfruttato questi errori guadagnandosi l'onore e il prestigio di vestire da tre anni l'agente segreto più famoso al mondo, lo 007 Daniel Craig, in arte James Bond. Il dramma Brioni ha assunto ormai carattere nazionale», ha detto in piazza Luca Piersante della Uil. Dopo oltre due ore di cori e proteste all'indirizzo dei dirigenti Brioni e del gruppo Kering, alle 12.30 circa è iniziato il vertice in Regione a cui hanno partecipato i rappresentanti sindacali - Ronca, Di Nicola, Del Fattore (Cgil), Coccia, D'Addazio e Di Crescenzo (Cisl), Cordesco, Piersante, Terenzio (Uil) - le Rsu, i sindaci di Penne, Montebello di Bertona, Farindola, Civitella Casanova, Villa Celiera, Loreto Aprutino, Collecorvino e Città Sant'Angelo, l'assessore alla Attività produttive della Regione Abruzzo, Lolli, e i dirigenti della Brioni Pierpaolo Petrucci, Mario Morelli, Nicola Di Marcoberardino, accompagnati dal consulente legale Luca Failla. Durante il tavolo di lavoro - ha spiegato il responsabile della comunicazione del gruppo sartoriale pennese - la dirigenza Brioni, oltre a ribadire la necessità di ritrovare un equilibrio sul mercato tra produzione e commesse, ha accolto la richiesta di non avviare alcuna procedura di mobilità fin quando non si terrà il tavolo tecnico con il Governo centrale. Tavolo tecnico che si terrà il prossimo 16 marzo al ministero dello Sviluppo economico, così come ha comunicato il ministro Boschi durante il question time di ieri. «Per noi è una vertenza di carattere nazionale perché Brioni, per la sua storia sartoriale, è un’eccellenza italiana», ha spiegato Lolli. «La vertenza, che reputo delicata e grave, sarà seguita con particolare attenzione e vedrà coinvolto ogni livello istituzionale. La proprietà ha assicurato che non dislocherà l'azienda, manterrà aperti i tre siti produttivi dell'area vestina e ha annunciato che presenterà a breve un nuovo piano industriale. La Regione», ha aggiunto Lolli, «è pronta a mettere in campo strumenti agevolativi qualora il piano industriale dovesse garantire i livelli occupazionali».

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