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Pescara, 25/07/2024
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Data: 10/03/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Le primarie scuotono il Pd. È scontro Bersani-Renzi. Gli organi di garanzia avallano le consultazioni “inquinate” di Roma e Napoli. Ma Bassolino attacca: sentenza preconfezionata. E pensa a una sua lista civica

ROMA Il caso Bassolino scuote il Pd e diventa nazionale con Bersani che invoca chiarezza e attacca Orfini presidente di garanzia che si comporta come un capo squadra. Ma Matteo Renzi e tuttI i dirigenti di via del Nazereno fanno quadrato e difendono sia le primarie a Napoli che quelle di Roma dove cresce il caso delle schede bianche gonfiate per far salire i dati dell’affluenza. E passano al contrattacco contro la minoranza del Pd che lavorerebbe per far perdere la amministrativa al segretario premier. «Il Pd lasci da parte Tafazzi», chiede il renziano Marcucci.. I garanti del Pd bocciano 8 a 1 il ricorso presentato dall’ex sindaco di Napoli, sconfitto alla primarie per poco più di 400 voti. Il ricorso è stato presentato dopo la diffusione di un video dal sito Fanpage sulle irregolarità di voto in 5 seggi dove i sostenitori della candidata renziana Valente hanno «agevolato» la sua corsa alla nomination anche consegnando un euro ai votanti. «Abbiamo verificato i verbali e abbiamo ufficialmente proclamato Valeria Valente quale vincitrice delle primarie a Napoli», dice Giovanni Iacone, presidente della commissione. Ma Bassolino non ci sta e parla di una sentenza preconfezionata. «Invece di riflettere e discutere il Pd chiude gli occhi. E’ un colpo di spugna che offende le primarie e la città», attacca Bassolino che starebbe lavorando a una lista civica. Ma il caso esce dai confini di Napoli e diventa nazionale. «E’ irrituale che ci siano stati pronunciamenti di esponenti dell’esecutivo del partito prima della commissione di garanzia», dice Pier Luigi Bersani riferendosi a Orfini e allo stesso Renzi. «A prescindere dagli esiti non ci dovrebbero essere queste sgrammaticature e bisogna entrare nel merito perché c’è un problema politico gravissimo: il disagio dei nostri elettori», avverte l’ex segretario. Con lui si schiera Gianni Cuperlo che chiede sia la commissione di garanzia nazionale e non quella locale, legata alle correnti, a valutare il r icorso di Bassolino. Durissimo anche Miguel Gotor. «Orfini continua a interpretare il suo ruolo di presidente del Pd come un capofazione», attacca il senatore bersaniano. Prova a chiudere il caso Lorenzo Guerini. «Alcuni episodi avvenuti a Napoli non vanno sottovalutati e hanno la nostra attenzione più alta ma non inficiano la validità delle primarie», dice il vicesegretario Pd. Per Guerini il caso è chiuso con il pronunciamento dei garanti partenopei. «Bisogna partire da qui, aprire polemiche solo interne rischia di affievolire la forza del nostri impegno a vincere le elezioni», avverte. Ma non è solo Napoli a far tremare il Pd. Un dirigente romano dem ha confessato di «aver gonfiato le schede bianche e nulle per far aumentare l’affluenza». Convocato anche qui il comitato di garanzia per verificare errori di conteggio. Matteo Orfini, commissario del Pd romano, attacca. Stanno celebrando il congresso del partito «sulla stampa e sulla pelle degli italiani» tuona il presidente Pd, capo dei Giovani turchi, diversamente renziani. «Questione non rilevante» aggiunge Guerini. In serata nuovo colpo di scena. Le schede bianche sarebbero 567 e non 2866, I voti validi sono 43mila.807 i totali 44.501. Per il Pd le amministrative almeno a Roma e a Napoli non saranno una passeggiata. Bassolino, sul modello Cofferati lavora a una sua lista, A Roma cresce l’ipotesi di una candidatura dell’ex ministro della Cultura Massimo Bray. In ticket con Marino?

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