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Pescara, 25/07/2024
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Data: 11/03/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Camusso: «Qui persi troppi anni». Il segretario della Cgil alla quinta visita nel capoluogo «Città ferita da scelte che non avremmo voluto».

Il sindacato parte civile nel processo sullo sfruttamento della manodopera: «I soldi dei lavoratori ai Casalesi».

LA VISITA

«Si sono persi troppi anni. Basta guardarsi intorno: è ovvio che siamo felici che ci siano dei cantieri, ma sappiamo anche per quanto tempo non sono stati aperti, per quanto tempo il centro di questa città è stato zona rossa e visitabile solo con i caschi in testa. Penso che ci sia una grande ferita lasciata a questa città da scelte che non sono state quelle che avremmo voluto dall’inizio, ovvero iniziare subito la ricostruzione». Lo ha detto ieri il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, alla quinta visita in città: «Ogni luogo del Paese è simbolico delle condizioni che ci sono - ha detto - ma ovviamente abbiamo un affetto particolare per L’Aquila per la lunga e difficile opera che bisogna fare perché torni ciò che era». La Camusso ha partecipato all’assemblea che si è svolta all’auditorium del Parco sulla “Carta dei diritti”, la proposta del sindaco per un nuovo statuto dei lavoratori che, per sua ammissione, «vola più alto» di una semplice destrutturazione del Jobs Act: «Siamo meno competitivi perché abbiamo meno produttività , perché abbiamo un lavoro che tende ad impoverirsi e a dequalificarsi, quindi evidentemente bisogna cambiare ricetta». In precedenza, in mattinata, la Camusso ha incontrato alcuni lavoratori in cassa integrazione della Intecs. «Questa come altre vertenze - ha detto loro - non può più essere affrontata a livello locale, va fatta emergere a livello nazionale in un tavolo di crisi con governo e parti sociali».
LEGALITA’
La Cgil, per bocca del segretario provinciale Umberto Trasatti e dell’avvocato Massimo Di Celmo, dell’ufficio legale del sindacato, ha voluto ribadire il proprio impegno sulla legalità. In particolare all’Aquila, dove insieme alla Fillea, la Cgil si è costituita parte civile in alcuni processi in cui si ipotizza lo sfruttamento della manodopera. Di Celmo ha detto che «non si tratta di classici casi di caporalato: ciò che è stato sottratto ai lavoratori è stato usato per finanziare il clan dei Casalesi. E’ la prima volta che la Cgil si costituisce in un caso del genere. Siamo stati ammessi parte civile perché laddove ci sono diritti dei lavoratori lesi la Cgil è essa stessa persona offesa. E’ una cosa importante perché nessun lavoratore si è costituito parte civile, forse per paura: sono loro le prime vittime». La prossima udienza è prevista per il 30 maggio.
TRIVELLE
Infine il segretario regionale del sindacato, Sandro Del Fattore, è intervenuto sul referendum del 17 aprile “No-Triv”, nel quale si chiede se vietare il rinnovo delle concessioni estrattive di gas e petrolio per i giacimenti entro le 12 miglia dalla costa italiana. La Camusso non si è espressa («Siamo un’organizzazione con tante singole opinioni, esprimerò la mia alle urne»), Del Fattore ha ribadito l’importanza che i cittadini vadano alle urne: «Nessun ripensamento, le posizioni passate che reputiamo prese e assunte. Diciamo che è importante la partecipazione, discuteremo con i nostri organismi interni questo punto».

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