TERAMO Pulmini vecchi, gare d'appalto che puntano solo al massimo ribasso senza valutare sicurezza e qualità del servizio offerto, tariffe esose per le famiglie, impiego di autisti pensionati e pagamenti in ritardo di quattro mesi per i lavoratori. E' il quadro da incubo emerso ieri in Provincia durante il convegno "Trasporto scolastico. Sicurezza, diritti, legalità" promosso dal sindacato Filt Cgil. L'iniziativa, alla presenza di Franco Rolandi, segretario regionale della Filt Cgil, e del segretario generale della Cgil Teramo, Giovanni Timoteo, è stata l'occasione per diffondere i risultati dell'indagine realizzata con l'invio di un questionario ai 47 Comuni del territorio, ma anche per avanzare proposte e soluzioni.
DATI MONCHI. I dati ottenuti tuttavia sono monchi, perché solo 35 amministrazioni hanno risposto. Se Pietracamela e Fano Adriano non prevedono il trasporto scolastico non avendo più scuole (Fano tuttavia rimborsa il carburante alle famiglie), e quindi sono ovviamente giustificate, dieci Comuni non hanno mai riconsegnato il questionario. Si tratta di Alba Adriatica, Atri, Colledara, Colonnella, Crognaleto, Isola del Gran Sasso, Montefino, Nereto, Torano Nuovo e Valle Castellana.
I NUMERI. Diecimila sono gli alunni interessati dal servizio, fra infanzia, elementari e medie, e se a Cermignano e Tossicia i fruitori dello scuolabus rappresentano il 100% della popolazione scolastica, a Teramo la percentuale scende al 17%. Per quel che riguarda il capitolo veicoli, in provincia sono 200 i pulmini gialli in circolazione, 3 su 4 di proprietà dei Comuni. Roseto ha il maggior numero di mezzi, 15, seguito da Giulianova con 12 pulmini, Teramo e Silvi con 10 fino ad arrivare a Rocca Santa Maria con un solo mezzo. Quasi la metà dei veicoli ha oltre 14 anni, mentre Corropoli, Controguerra, Morro d'Oro, Castellato e Pineto possiedono pulmini vecchi di 20 anni. In merito al prezzo l'80% dei Comuni chiede alle famiglie un contributo spese, ad eccezione di Arsita, Corropoli, Cermignano, Castel Castagna, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Controguerra, Rocca Santa Maria e Penna Sant'Andrea che offrono il servizio gratuitamente. Seguono Basciano e Tossicia con una retta di 10 euro, mentre il resto dei Comuni chiede tra i 20 e i 180 euro. Maglia nera a Teramo dove la retta massima arriva a 360 euro. Inoltre il 35% delle amministrazioni non richiede l'Isee per stabilire il contributo e il 30% degli enti non prevede esenzioni. E sulla modalità di gestione delle gare per l'affidamento del servizio, che varia da 1 a 7 anni (come avviene a Giulianova), il 50% dei Comuni utilizza esclusivamente il criterio del massimo ribasso, appena il 19% richiede per lo più qualità. Inoltre solo Arsita, Campli e Pineto intervengono direttamente quando l'azienda non paga i lavoratori e giusto il 30% degli enti prevede nell'appalto clausole di salvaguardia per gli autisti.
LE PROPOSTE. «Si fanno barricate per ottenere la fermata di un treno e non per un servizio così delicato?», ha sottolineato Rolandi, lanciando come proposte la creazione di un osservatorio permanente e la realizzazione di gare di appalto in ambito provinciale. Proposte condivise dal presidente della Provincia Renzo Di Sabatino: «Vanno individuati paletti molto precisi sui capitolati d'appalto e la Stazione unica appaltante del nostro ente potrebbe svolgere un ruolo strategico. Abbiamo individuato buone pratiche a Treviso e nei prossimi giorni invierò ai Comuni facsimili di gara».
LE MULTE. La dice lunga anche il responso della polizia stradale, che ha diffuso il numero di violazioni emerse nel triennio 2014-2016 sui mezzi pubblici. Maglia nera al 2014 con 563 mezzi controllati (di questi 380 tra pulmini e bus per studenti) e 142 infrazioni al codice della strada rilevate. Nel 2015 sono stati controllati 432 mezzi (di cui 195 tra pulmini e bus degli studenti) e rilevate 105 infrazioni. Finora nel 2016 102 controlli (48 per il trasporto studenti) e 24 infrazioni.