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Pescara, 25/07/2024
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Data: 15/03/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Pedaggio asse, il giallo della lettera. Forza Italia svela il documento in cui D’Alfonso ammette il rischio dell’asse attrezzato Pescara-Chieti a pagamento. Doppia smentita da viale Bovio e dal gruppo Toto: «Pura fantasia». «Non siamo interessati» .

Di mezzo ci sono sempre i legami tra Luciano D’Alfonso e Carlo Toto. È Forza Italia che torna ad agitare il rischio dell’introduzione di un pedaggio per l’attraversamento dell’asse attrezzato Pescara-Chieti. Iattura che due sentenze del Tar e del Consiglio di Stato avevano già scongiurato nel 2011, bocciando un provvedimento dell’allora governo Berlusconi e introdotto dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Era stata proprio Forza Italia, in sede locale, a impugnare l’atto, come ricorda il capogruppo in consiglio regionale, Lorenzo Sospiri: «Non abbiamo esitato allora a metterci contro Berlusconi, figuriamoci se non lo facciamo oggi contro il centrosinistra che governa la Regione». Il fatto nuovo è che l’Anas ha fatto sapere di volere abbandonare la gestione, troppo onerosa, del raccordo Chieti-Pescara. Così, secondo il carteggio fornito ieri da Forza Italia, si sarebbe fatta avanti Strada dei parchi. Circostanza che però viene negata decisamente dell’azienda: «Il gruppo Toto - si legge in una nota - non gestirà l’asse attrezzato. E sono frutto di pura fantasia le congetture circa il passaggio sotto la controllata Strada dei Parchi della superstrada che collega Pescara alla A25».
Secondo Forza Italia il rischio pedaggio sarebbe in qualche modo contenuto proprio nel progetto di messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25 avanzato dalla società concessionaria nell’aprile scorso. I tratti interessati sono Carsoli-Teramo, Collarmele-Tocco, Teramo-mare e, appunto, il raccordo autostradale A25-Pescara centro.
LE SENTENZE La Regione risponde istituendo, con delibera del 5 maggio 2015, una commissione tecnica chiamata a valutare i progetti presentati dalla società. Il 9 marzo scorso, a quasi un anno dall’avvio di questa attività istruttoria, Sospiri scrive all’ingegner Vittorio Di Biase, dirigente del Genio civile di Pescara e coordinatore della commissione messa in piedi dalla giunta D’Alfonso, chiedendo copia del lavoro svolto dall’équipe di tecnici. Ma prima ancora, con lettera dell’11 luglio 2015 indirizzata da D’Alfonso all’ad di Strada dei parchi, Cesare Ramadori, sarebbe stato lo stesso presidente della Regione a fare riferimento, implicitamente, al rischio pedaggio lungo l’asse attrezzato: «Si uniscono alle precedenti criticità anche quelle legate agli aspetti economici connessi alla gestione, alla tariffazione e all’introduzione di nuove tratte di raccordo autostradale con pagamento del pedaggio (tra la A25 e il centro di Pescara e la Superstrada ss 80 Teramo mare)». «Perché - si chiede Sospiri - D’Alfonso torna a definire raccordo autostradale l’asse attrezzato, quando ben due sentenze, del Tar e del Consiglio di Stato, hanno definito quel tratto una strada a scorrimento veloce bocciando con questa motivazione la possibilità di introduzione del pedaggio?». La risposta agli interrogativi posti da Sospiri e dal presidente della commissione di Vigilanza, Mauro Febbo, dovrebbe arrivare proprio dal gruppo di lavoro istituito quasi un anno fa. Intanto una prima replica politica arriva per voce del consigliere regionale del Pd, Alberto Balducci: «Il tema di un fantomatico pedaggio per l’asse attrezzato - taglia corto l’esponente di maggioranza - non è mai stato all’ordine del giorno e non lo sarà mai con la giunta D’Alfonso». Nel dubbio, è la Confcommercio di Pescara a lanciare i suoi anatemi: «Quella di un pedaggio sull’asse attrezzato è una ipotesi scellerata che arrecherebbe danni incalcolabili al territorio».

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