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Data: 15/03/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Verso le amministrative - Piccinini accusa e lascia Forza Italia. I voti del partito al vincitore D’Amico, Fosco diserta lo spoglio

LANCIANO Con l’elezione di Errico D’Amico, sostenuto da Udc e Ncd alle primarie di centrodestra, salgono a quattro i candidati ufficiali che concorrono alla carica di sindaco di Lanciano. D’Amico, dirigente della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, sarà infatti affiancato dal sindaco uscente, Mario Pupillo, espressione del Pd e rappresentante di tutta la coalizione di centrosinistra e liste civiche, Tonia Paolucci, candidata per la lista civica Libertà in azione, e Riccardo Sozio, eletto nelle fila del movimento Lanciano 5 Stelle. Tre su quattro, eccetto la Paolucci che è scesa in campo per prima, già dallo scorso ottobre, sono ricorsi allo strumento della scelta demandata ai cittadini. Pupillo ha concorso alle primarie il 6 marzo scorso assieme a Pino Valente (lista civica Progetto Lanciano), Davide Caporale (lista civica Quartieri e contrade) e Francesca Caporale (Sel-Sinistra Italiana). Errico D’Amico ha invece partecipato domenica scorsa alle prime primarie di coalizione del centrodestra assieme a Nicola Fosco (Fratelli d’Italia-An) e Maria Grazia Piccinini (Forza Italia). Ma come escono le coalizioni di centrodestra e centrosinistra dalla prova, per certi versi sfiancante, delle primarie? IL CENTROSINISTRA. Il centrosinistra, che sconta un forte astensionismo dal voto dal fronte Pd, sta rimettendo insieme i cocci e riorganizzando un rilancio del programma elettorale puntando il tutto per tutto su Pupillo. Il vice sindaco Valente, nonostante la mancata candidatura a sindaco, conquistata per poco più di 150 voti dal sindaco in carica, ne esce invece più forte. Progetto Lanciano è una delle poche realtà, nel variegato universo delle liste civiche, che è riuscita a mantenere negli anni dei buoni numeri e perfino a crescere. Anche Sel vive un ritorno di fiamma dell’elettorato della sinistra più radicale. Tutto sta ora a far convergere ambizioni ed entusiasmi in una stessa direzione. IL CENTRODESTRA. Chi esce con le ossa rotte dalle primarie, nonostante il buon risultato di voto col sorpasso delle primarie di centrosinistra per una manciata di voti, è il centrodestra. Invece che festeggiare la ritrovata (?) unità e l’elezione di un candidato che ha dimostrato di essere molto temibile a sinistra con quasi 500 voti in più del sindaco Pupillo, la coalizione composta da Udc, Ncd, Fd’I-An e Forza Italia si disperde già in mille polemiche. Un sentore lo si era avuto nelle settimane precedenti alle primarie con buona parte di Forza Italia che dichiarava di non digerire un candidato «imposto dall’alto». Ma quel candidato, ovvero l’avvocato Maria Grazia Piccinini, con una solida esperienza di battaglie civiche alle spalle, per stessa ammissione dei dirigenti del partito era stata volutamente scelta dalla società civile e aveva trovato una base pronta ad accoglierla e a sostenerla. Così non è stato all’esame dell’urna, e a dichiararlo è la stessa Piccinini che, amareggiata, si lascia andare a diversi commenti su Facebook. «Il problema», scrive l’avvocato lasciando intuire una precisa presa di distanze dal partito, «è che dopo avermi candidato prendendomi dall’esterno, l’interno del partito ha deciso di accordarsi in altri modi. Avevano bisogno di trovare una scusa e l’unica che gli è venuta in mente è stata quella di bollarmi come piovuta dall’alto. L’impresa era già riuscita anni addietro con Bozza. Resta da appurare il perché di questo accordo. Ma il fatto è che adesso a me non interessa nemmeno più di tanto. Si tenessero i loro giochi e i loro giochini. Io non appartengo a quel mondo. E lo dico con orgoglio e convinzione. Continuerò la mia lotta in ogni sede contro tutti coloro che vorranno umiliare questa città». Anche l’ex sindaco missino Fosco sarebbe rimasto deluso dal risultato, tanto da disertare platealmente lo spoglio domenica sera. Si attende il colpo di scena anche da parte del capogruppo di FI in consiglio, Manlio D’Ortona, da sempre contrario alle primarie e ormai distante dai giochi di palazzo di Forza Italia. Riuscirà D’Amico a superare le divisioni?

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