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Data: 17/03/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Tagli al trasporto locale in Abruzzo - Taglio del 10 per cento al trasporto pubblico. La Regione ai privati: «Fate le vostre proposte». Rotte “commerciali”. Confindustria chiede a gran voce di sottrarre dal finanziamento pubblico tutte le reti con una propria autonomia finanziaria. In particolare la Giulianova-Teramo; L’Aquila-Roma su cui già insistono collegamenti “a mercato” a fronte di sovvenzioni pubbliche

L’AQUILA Tre milioni di chilometri, ovvero quasi il dieci per cento del totale: è l’obiettivo fissato dalla Regione per quanto riguarda i tagli da effettuare nel settore del trasporto pubblico locale. Una mannaia che non risparmierà i treni e che colpirà in proporzione alla attuale “quota mercato”: l’80 per cento a carico di Tua, il 20 per cento dei privati. Si tratta, in ogni caso, di materia sottoposta a contributo statale nel suo insieme e, dunque, pubblica a tutti gli effetti. Un piano che entrerà nel vivo a brevissimo: nell’ottica di evitare riduzioni lineari come in passato, il consigliere delegato Camillo D’Alessandro ha chiesto ad aziende ed enti locali di presentare, a giorni, una proposta di razionalizzazione dei servizi. «L’obiettivo che ci siamo posti è quello dei tre milioni di chilometri - dice D’Alessandro -, non toccando le linee degli operai e degli studenti, agendo solo sulle sovrapposizioni e sugli orari di “morbida”, quelli in cui gli autobus viaggiano vuoti o semivuoti».
LE TAPPE
Il confronto con i sindaci e con gli operatori prosegue al momento piuttosto spedito. «Procederemo poi con una legge - dice D’Alessandro - che stabilirà il “quantum”, ovvero i chilometri, e i criteri. Tutto ciò che è sottoposto a contribuzione della Regione, anche i vettori privati, sarà oggetto di taglio. Chiaramente la mia idea è che siccome circa l’80 per cento del trasporto pubblico locale è fatto da Tua il taglio sarà corrispondente. Il 20 per cento sarà a carico dei privati». La partita da chiudere con urgenza è dunque questa. Il macro tema dei tagli è infatti particolarmente caldo alla luce della “penalità” applicata dal Governo: 8 milioni di euro di minori trasferimenti (diventati 20 nel bilancio regionale) a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi negli anni passati (rapporto del 35% tra costi e ricavi). Una sforbiciata che ha messo in subbuglio il settore. Perchè il ruolo di Tua nella vicenda pesa e perchè i privati non vogliono accollarsi ulteriori sacrifici in un simile scenario di mercato. I tre milioni di chilometri che si intende tagliare «aiuterebbero a migliorare quel rapporto, ma anche quello tra passeggeri e chilometri». «Nel 2011 si sono tagliati 4,3 milioni di chilometri, in maniera lineare per tutti - dice D’Alessandro - Noi non accettiamo questa logica ed entreremo nel merito. Non è detto che arriveremo al 10 per cento di taglio: se una volta eliminati le sovrapposizioni gomma/gomma e gomma/ferro e gli autobus vuoti non si dovesse arrivare a tre milioni di chilometri ci fermeremo comunque. Pari taglio sarà fatto sul ferro, ovvero su Trenitalia, anche lì agendo dove non c’è trasporto passeggeri».
LE COMMERCIALI
In questo macro-tema del taglio al trasporto pubblico locale se ne inseriscono altri minori. Tra questi quello delle tratte cosiddette rotte “commerciali”: Anvup (associazione nazionale autotrasporto viaggiatori) e Confindustria avevano chiesto a gran voce di sottrarre dal finanziamento pubblico tutte le reti con una propria autonomia finanziaria. In particolare la Giulianova-Teramo; L’Aquila-Roma su cui già insistono collegamenti “a mercato” a fronte di sovvenzioni pubbliche. «Una volta chiusa la partita Tpl - assicura D’Alessandro - penseremo alle commerciali. Siamo disponibili a fare un ragionamento che significa utilizzare una società, che già abbiamo, per fare solo trasporto su gomma. Collaborando con i privati. Ma questa non può diventare la scusa per spostare il ragionamento».

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