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Data: 17/03/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Teramo-mare verso il pedaggio a pagamento. L’Anas non avrebbe i fondi per completare il tratto dell’incompiuta

Si prospetta il pagamento di un pedaggio nel IV lotto della Teramo-mare, la superstrada che dal capoluogo dovrebbe lambire le coste dell'Adriatico ma che finora si è arrestata al casello autostradale di Mosciano Sant'Angelo. L'Anas non avrebbe i soldi necessari per completare il tratto (circa 84 milioni di euro) dell'incompiuta e quindi, secondo il consigliere regionale Giorgio D'Ignazio, che avrebbe visionato un carteggio tra ministero, Regione e Anas, dovrebbe subentrare il privato, e già si parla del gruppo Toto che chiaramente come ristoro per la realizzazione applicherebbe un pedaggio. "Se deve essere fatto a pagamento, l'opera può stare così com'è" è la prima risposta piccata del presidente della provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino. "A questo punto è molto meglio spendere 7-8 milioni per migliorare il tratto della statale 81 che far pagare ai Teramani un ulteriore balzello: io sto a quanto indicato nel Masterplan, cioè la realizzazione del IV lotto della Teramo mare al costo di 84 milioni". Più volte la strada del mare dei Teramani è stata al centro di iniziative pro-pedaggio, come nel caso del pacchetto anticrisi del ministro Tremonti, ma si è sempre ribattuto (lo fece il Pd quella volta) che "una strada a scorrimento veloce, con limiti di velocità, priva della corsia di emergenza, non possa essere sottoposta a pedaggio". In più "senza corsie di accelerazione adeguate (pericolosa quella di Piano d'Accio ndr) - ricorda D'Ignazio - e con il limite di velocità a 110 km/h: questa non è un'autostrada, tutto ciò non è accettabile; i cittadini sono già troppo vessati; faremo su questo battaglia; è inutile che il presidente D'Alfonso continui a negare l'esistenza di questo carteggio, l'abbiamo visto tutti". Il consigliere fa notare che in un periodo in cui anche l'eterna incompiuta Salerno-Reggio Calabria sta per ultimarsi "solo da noi resta quest'opera monca, giacché tutti i capoluoghi di provincia che stanno a ridosso dell'Adriatico hanno una loro superstrada".
LA STORIASi parla del completamento della superstrada da più di trent'anni. Doveva essere una delle opere più importanti del Teramano, annunciata dall'ex governatore Chiodi nel maggio del 2009, nell'ambito di un accordo-quadro sulle infrastrutture che la Regione sottoscrisse con il governo. Per il suo completamento, l'ex ministro Lupi annunciò al Cipe il 22 giugno 2013 lo sblocco dei 207 milioni di euro promessi ma quella volta fu Claudio Ruffini a sbugiardarlo tirando in ballo la stessa veridicità del finanziamento. Secondo il Pd (sempre Ruffini assieme a Di Luca) "i soldi c'erano già nel 2006 con Prodi e lo stanziamento ammontava a 32 milioni di euro, atto che fece seguito nel 2009 ad un allegato del documento statale firmato da Chiodi che prevedeva 45 milioni, impegno mai ratificato dall'ex ministro alle finanze Giulio Tremonti".

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