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Pescara, 25/07/2024
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Data: 18/03/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
L’Anas della Dama nera «Così favorivano le aziende»

ROMA Era l’allora presidente di Anas Pietro Ciucci ad occuparsi di buona parte della rete di favori che girava attorno all’ente di gestione delle autostrade italiane. Ad accusare il dirigente pubblico, non indagato in questa inchiesta, è la dama nera Antonella Accroglianò - famosa per le tangenti come ciliege - che lo indica come il terminale di molte richieste che arrivavano ad Anas fornendo una serie di elementi su cui ora gli uomini del Gico della Guardia di finanza di Roma, guidati dal tenente colonnello Gerardo Mastrodomenico hanno avviato nuovi accertamenti.
«QUESTO ATTO NON SI MUOVE»
In uno dei verbali di interrogatorio, Accroglianò dice, vuotando il sacco, che persino una interdittiva antimafia rivolta ad una delle aziende più disposte a pagare per essere facilitate negli appalti, sarebbe stata bloccata per volere dei vertici: «Circa un anno fa, nel periodo di Natale, un anno, un anno e mezzo fa, arrivò un'interdittiva antimafia per Tecnis che praticamente fu messa a tacere, a cui non fu dato seguito». A decidere di facilitare l’azienda, «probabilmente furono indicazioni che furono date dal presidente direttamente al condirettore», aggiunge Accroglianò (nella foto in un video della Finanza). L’interdittiva antimafia in teoria dovrebbe bloccare qualunque appalto in essere con aziende pubbliche, persino gli atti interlocutori e i pagamenti di vecchi lavori restano normalmente sospesi fino a nuovo ordine. Nel caso della Tecnis, invece, le cose vanno diversamente: «A me l'interdittiva me la fece vedere il condirettore Baio - dice Accroglianò - mi disse: ”C'è questa ... teniamola qua". Teniamola gua nel senso teniamola qua è ferma, è qui, è ferma, non deve andare avanti».
GLI AMICI DI TECNIS
A favorire la Tecnis, i cui vertici sono accusati di aver versato una tangente di almeno 150mila euro, sarebbe stato l’ex sottosegretario alle infrastrutture Luigi Meduri, indagato e finito ai domiciliari nella tornata di arresti di novembre: «Meduri ha avuto sempre un rapporto con Ciucci, e anche con il condirettore Baio» Questa vicinanza, dice ancora Accroglianò, gli permetteva di aiutare appunto la Tecnis: «Riusciva a persuadere i tecnici a fare le cose per la Tecnis in virtù del fatto che era vicino a Ciucci. Ma Ciucci era un presidente molto schermato».

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