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Pescara, 25/07/2024
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Data: 21/03/2016
Testata giornalistica: La gazzetta del mezzogiorno
Sud-Est, mangiatoia choc. Lo scandalo ferrovie un pozzo senza fine le consulenze d'oro nella società dei traporti. D'oro anche il carburante. A un ex assessore della Regione gasolio pagato il 40% ín più. Il premier: che squallore. Delrío: ora azione dí rivalsa su Fiorillo

" A non poter più pagare gli stipendi sono arrivati elargendo consulenze, esternalizzando a piene mani, consentendo a intere famiglie di lucrare milioni di euro per servizi inutili. Ma i soldi della Sud-Est finivano sempre, e comunque, in percorsi paralleli alla politica: quella pugliese, e soprattutto quella del sottobosco ministeriale romano. L'ex presidente della Provincia di Bari, Marcello Vernola (quasi 300mila euro), i collaudatori contigui a certi potentati salentini ne sono un piccolo esempio. Perché per oltre 12 anni la più importante ferrovia concessa d'Italia, oggi sull'orlo del baratro, ha sperperato centinaia di migliaia di euro al mese per comprare il carburante a prezzi fuori mercato dalla società della famiglia di un ex assessore regionale ai Trasporti, oggi esponente di Forza Italia. La vicenda è affrontata con voluto understatement nella relazione che il commissario Andrea Viero ha consegnato sabato al ministro Graziano Delrio e che stamattina verrà inviata alla Procura di Bari e alla Corte dei conti.
È emerso che la Svicat, una società di Lecce, da anni forniva il gasolio ministeriale per le locomotive (ad accisa agevolata) a prezzi che sono arrivati a sfiorare il 40% in più rispetto al valore di mercato. Nel 2015 le Sud-Est hanno utilizzato 4,7 milioni di litri di gasolio agevolato. In un determinato mese, la Svicat lo ha fornito a 1,19 euro al litro contro gli 0,81 euro al litro del prezzo ufficiale e gli 0,71 che un altro distributore praticava alle Fal, altra società pubblica che ne consuma meno della metà. Secondo i conteggi del commissario, lo scorso anno Svicat ha portato a casa 188mila euro al mese in più rispetto al valore di mercato del gasolio ministeriale. Ecco perché Viero a gennaio ha detto stop: a giugno ci sarà una gara d'appalto, e nel frattempo ha fatto un contratto ponte alla stessa Svicat che ha accettato, senza battere ciglio, di applicare lo stesso prezzo «scontato» delle Fal. Chi è Svicat?
L'amministratore della società è Paola Teco, un nome che dirà qualcosa a chi frequentava i palazzi regionali nei primi anni 2000. Perché la società è della famiglia Camini, il figlio Federico e il padre Fabrizio Camilli, ex assessore regionale ai Trasporti nella giunta Distaso, candidato non eletto alle ultime regionali per Forza Italia. Nel 2007 proprio per la sua attività di distributore di carburanti, Camilli fu coinvolto in un'indagine: le Sud-Est gli sospesero la fornitura, salvo poi firmare una transazione in cui riconobbero a Svicat una maggiorazione sul prezzo del gasolio a titolo di danno. Secondo la due diligence di Deloitte, però, è l'intero contratto rappresentare una «anomalia»: era necessaria una gara d'appalto, mai effettuata. I casi simili sono almeno una mezza dozzina. Su tutti spicca quello dell'ex amministratore unico Luigi Fiorillo: dal 2004 al 2013 si è portato a casa 13,7 milioni di euro, comprese 9 consulenze da 4,9 milioni. In un decennio tra consulenze, esternalizzazioni e spese legali sono stati sperperati 272 milioni di euro. Fiorillo è indagato a Bari nello scandalo dei treni d'oro (le carrozze tedesche e i treni polacchi che sarebbero state strapagate), e la Corte dei Conti già lavora sui suoi supercompensi: secondo la Finanza sarebbero illegittimi. Ma ora la relazione di Viero potrebbe far aprire nuovi fronti di indagine.

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