Iscriviti OnLine
 

Pescara, 25/07/2024
Visitatore n. 738.579



Data: 23/03/2016
Testata giornalistica: Il Tempo
La crisi del tpl - Ferrovie vuole comprare Atac «A noi oppure va agli stranieri». L’ad Mazzoncini: «L’azienda ormai è tecnicamente fallita»

Ferrovie dello Stato si compra l’Atac, la rete del trasporto locale che serve la Capitale. Il gruppo che gestisce i treni italiani è già pronto a rilevarlo, le trattive sono già avanzate, visto che l’azienda capitolina è già tecnicamente fallita. E c’è poco tempo da perdere secondo l’ad di Fs, Renato Mazzoncini «perché se non sarà venduta alle Ferrovie dello Stato italiane diventerà preda di qualche operatore straniero». Mazzoncini, conversando nel corso di un’audizione alla Commissione Trasporti della Camera ha detto chiaramente «o ci muoviamo noi o arriveranno le aziende straniere»
«Se la domanda che mi fate è se mi interessa l'Atac la mia risposta è no, mentre se mi chiedete se siamo interessati al trasporto pubblico di Roma, la mia risposta è sì. E se poi mi chiedete se c’è un’interlocuzione in corso con il Comune vi risponderei sì. D’altronde sarebbero degli sprovveduti se non lo facessero, perché l’azienda è tecnicamente fallita». Non solo Roma nel mirino delle Ferrovia ma anche l’estero. «Le Fs italiane si sono qualificate per la privatizzazione delle ferrovie greche»» ha detto Mazzoncini. «Ora siamo in tre: oltre a noi, ci sono i russi e i cinesi», ha riferito Mazzoncini, spiegando che l'operazione vale meno di 100 milioni di euro. «Parliamo di una piccolissima cosa ma - osserva - visto che i tedeschi hanno preso gli aeroporti e i cinesi il porto del Pireo, ci dispiaceva lasciare tutto agli altri.
Mazzoncini pensa anche alla strategia del futuro. « Un grande operatore di mobilità: è questo il grande progetto che il gruppo Ferrovie deve perseguire. Da azienda ferroviaria, abbiamo bisogno di diventare un’azienda di mobilità. È un passaggio culturale che va fatto: ora i nostri ferrovieri pensano i treni ma è al viaggiatore che dobbiamo pensare. E - avverte Mazzoncini - se non ci si dà una mossa, le Ferrovie passeranno guai».
«Le Fs sono già lo scheletro della mobilità del Paese. Dobbiamo diventare un integratore di mobilità - insiste Mazzoncini- e se non lo facciamo noi, lo farà qualcun altro. Lo dico sempre nel gruppo: dobbiamo entrare nell'ottica di vendere anche biglietti di Ntv».
Per Mazzoncini, dunque, tutto questo significa pensare al viaggio nella sua interezza, da quando un utente esce di casa fino a quando arriva a destinazione. «Serve - ha detto - una mezza rivoluzione tecnologica per riuscire a acquisire un ruolo diverso».
Filippo Caleri

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it