PESCARA Antonio Razzi candidato sindaco di Roma.
Senatore, come le è venuto in mente? "E' un'idea di molti abruzzesi che vivono nella capitale, sono più di 450mila. Mi hanno pregato loro di candidarmi". E lei cosa ha risposto? Ci ho riflettuto un po' e poi mi sono detto: perché no, mica sono più fesso degli altri?"
Già, ma si è chiesto cosa ne pensano i romani? "Sono d'accordo anche loro. Ieri mi hanno fermato in tanti mentre passeggiavo in piazza Navona per incoraggiarmi: se ti candidi tu andiamo a votare". Ma lei è un parlamentare di Forza Italia, il presidente lo sa che vuole sfidare il suo candidato? "Non ne abbiamo ancora parlato con Berlusconi, la mia potrebbe essere anche una lista di appoggio a Bertolaso". Sta già pensando al ballottaggio, dunque fa sul serio. "Certo e per la mia campagna elettorale voglio spendere solo 23 euro, uno in meno di quanto ha dichiarato di voler spendere Alessandro Di Battista, il candidato del M5S". Ma è sicuro di essere abbastanza attrezzato per affrontare i problemi giganteschi del Campidoglio?
"Io vengo da un altro mondo, quello del lavoro e dell'associazionismo. Quarant'anni in Svizzera mi hanno insegnato tante cose".
Da dove inizierebbe?
"Roma deve tornare a essere la capitale della cultura. Tra mafia, corruzione, le buche sulle strade, l'immondizia, i mozziconi di sigarette ovunque: vengo dalla Svizzera, so come si fa".