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Pescara, 25/07/2024
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Data: 24/03/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
La riforma dei porti. Da Ortona per Civitavecchia: oggi il possibile verdetto

PESCARA La partita si chiuderà oggi a Roma nell'incontro politico della Conferenza Stato-Regioni, dopo la riunione tecnica di ieri sulla disciplina delle Autorità portuali dove l'Abruzzo ha ribadito la sua scelta per voce del governatore Luciano D'Alfonso: Ortona e Pescara scelgono l'alleanza strategica con Civitavecchia, e non con Ancona, privilegiando la funzione trasversale tirrenica alla direttrice adriatica. Posizione che spiazza il recente Decreto del Governo sulla riorganizzazione dei porti, dove gli scali di Pescara e Ortona erano invece destinati a finire sotto l'ombrello di Ancona. La materia è ora al vaglio delle due commissioni Trasporti e Affari istituzionali della Camera dei deputati, mentre il Governo chiarisce un principio di carattere generale: nella riorganizzazione delle Autorità portuali, non è stata prevista nessuna trasversale. Il fatto è che secondo quanto previsto nello stesso provvedimento di legge, le Regioni avevano 60 giorni di tempo per formulare l'adesione a un'altra Autorità portuale diversa da quella stabilita dal Governo.
L’ARTICOLO 117
"Questo - spiega il consigliere regionale delegato ai Trasporti, Camillo D'Alessandro - in base all'articolo 117 della Costituzione, ultima comma, secondo il quale le Regioni possono approvare intese e darsi organi comuni. E l'Autorità portuale rientra perfettamente tra queste possibilità, senza contare che la Corte costituzionale si è già pronunciata in materia". Per altro, l'intesa con il Lazio sarebbe già stata chiusa, ed è proprio la norma costituzionale a renderla inattaccabile.
"Per Civitavecchia - spiega ancora D'Alessandro - la funzione trasversale è fondamentale. Il porto di Ortona è strategico per tutti i traffici collocati nella zona sud e orientale del Mediterraneo. Parliamo delle merci che dalla Turchia arrivano in Spagna e poi fanno un percorso esclusivamente su gomma. Per l'Abruzzo, stare con l'Autorità portuale di Civitavecchia, significa non porsi in una posizione supina: perché se cresce Ortona cresce anche Civitavecchia, mentre questo rapporto non si creerebbe con Ancona".
L’ALTRA QUESTIONE DI FONDO
C'è però un'altra questione di fondo che oggi sembra restare ai margini della discussione, ed è quella della Macro regione Adriatico-Ionica che vedrebbe naturale un'alleanza tra l'Abruzzo e le Marche, anche in termini di infrastrutture strategiche, come appunto immaginato nel Decreto di riordino del Governo. D'Alessandro ribalta però il tavolo della discussione, premettendo che questo non ha però nulla a che fare con lo sguardo lanciato dalle Marche sull'Umbria e l'Emilia Romagna in tema di nuove alleanze: "La rete Ten-T che punta alla velocizzazione del traffico su ferro e su gomma lungo la direttrice adriatica, non ha nulla a che vedere con le autorità portuali. Un traffico che arriva dalla Spagna o dalla Turchia, attraverso l'asse Civitavecchia-Ortona, abbatte i costi del 20%. Un fatto storico, di livello nazionale". Altra riflessione non proprio sottovoce: "Anche l'alleanza a cui stanno puntando le Marche, l'Umbria e l'Emilia Romagna è finalizzata a unire i due mari. Ma l'Abruzzo è l'unica regione d'Italia ad avere già questa prerogativa, grazie al collegamento autostradale con il Tirreno. Ecco perché siamo convinti di poter vincere questa battaglia". Oggi il nuovo tavolo della Conferenza Stato-Regioni, probabilmente decisivo.

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