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Pescara, 25/07/2024
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Data: 24/03/2016
Testata giornalistica: La gazzetta del mezzogiorno
Lo scandalo delle Sud-Est - «Fatture false alle SudEst» Indagati Fiorillo e Schiano. Dopo la verifica della Finanza: «Tasse evase per 5,8 milioni»

BARI. Il primo guaio per le Ferrovie Sud-Est è fiscale: negli anni fino al 2013 l'azienda avrebbe alterato gravemente le proprie scritture contabili. Per questo la Procura di Bari ha iscritto nel registro degli indagati l'ex amministratore Luigi Fiorillo e l'avvocato romano Angelo Schiano con le ipotesi di dichiarazione fraudolenta ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. È la conseguenza («Un atto dovuto ») della verifica fiscale che le Fiamme Gialle hanno compiuto sui conti della Sud-Est per gli anni dal 2008 al 2013. Una verifica che ha fatto emergere un'evasione fiscale da 5,8 milioni di euro. Secondo i finanzieri le Sud-Est avrebbero abbattuto l'imponibile attraverso l'indebita deduzione di una serie di costi tra cui figurano anche i «costi da reato» derivati dall'acquisto dei treni Atr-220, quelli che - sempre secondo un'indagine - sarebbero stati pagati a prezzi gonfiati.
Tra i costi indebitamente dedotti, secondo le risultanze della verifica, ci sono anche numerose consulenze nonché i costi relativi agli stipendi un dipendente, Giovanni Sabato, che risultava distaccato presso un'ambasciata. E tra le fatture che la Finanza ritiene «false» ci sono, appunto, quelle emesse dall'avvocato romano Schiano, che alle Sud-Est ha accumulato crediti per 27 mi- lioni di euro e che a dicembre 2014 risulta aver ricevuto 2.371.829 euro.
Le fiamme gialle ritengono falsi i documenti fiscali emessi dal legale romano perché «risultavano indicate sentenze di definizione del contenzioso, date di conferimento degli incarichi ovvero specificazioni della materia del contendere che inducevano a ritenere che tali prestazione potessero non essere di competenza dell'esercizio 2013 ovvero non avrebbero dovuto incidere nel conto economico della società». Ma c'è di più. La verifica fiscale ha «scoperto» che una delle società appaltatrici della Sud-Est, la Sil, era in sostanza inutile: per 480mila euro l'anno questa società, riconducibile al faccendiere bolognese Carlo Beltramelli (anche lui, come Fiorillo, già imputato per le carrozze d'oro), avrebbe dovuto occuparsi degli approvvigionamenti per conto delle Sud-Est. «Si è potuto constatare - scrivono le Fiamme Gialle - che la maggior parte delle ricerche di mercato "commissionate" alla Sil riguardano beni di scarsissimo valore, anche di importi inferiori all'unità di euro. Solo in pochissimi casi, la ricerca di mercato ha riguardato beni di valori medio superiore ad euro 15.000,». L'indagine fiscale è precedente a quella che la Procura di Bari ha aperto l'altroieri sulla base della relazione presentata dal commissario Andrea Viero, in cui si ricostruiscono dieci anni di sprechi: 272 milioni tra esternalizzazioni consulenze e spese legali.
Fiorillo è stato «dimissionato» a novembre 2015, ma le ultime dichiarazioni fiscali portano la sua firma. L'indagine potrebbe riguardare anche altri consulenti della società barese tra quelli che hanno emesso fatture giudicate «dubbie» dalla Finanza: e potrebbe rappresentare un primo grimaldello per scardinare il fortino delle spese pazze, finora rimasto saldamente al suo posto.

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