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Pescara, 25/07/2024
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Data: 24/03/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
«La City? Un caso senza precedenti»La dirigente Everina Di Filippo con i Pm si mostra critica «Mai era capitato di ricevere proposte prive di titolo urbanistico». Lo sfogo della direttrice generale Gerardis raccolto al telefono «E’ una cosa delicata e le cose delicate non si gestiscono così»

Uno dei personaggi maggiormente intercettati nell’inchiesta La City, senza peraltro essere mai stata indagata, è la dirigente regionale Everina Di Filippo, responsabile del patrimonio sia con la giunta Chiodi che con D’Alfonso. Gli organi di polizia scrivono di lei che «emergeva come personaggio che aveva avuto un ruolo determinante nell’attestare la regolarità tecnica della procedura. La stessa, peraltro, come è emerso dalle attività di intercettazione, godeva di alta considerazione da parte del segretario del presidente, Claudio Ruffini, e dello stesso presidente D’Alfonso». Eppure, quando viene interrogata nel luglio del 2015 dai Pm Mantini e Di Serio, la Di Filippo è critica su questa operazione. «Per quanto mi consta, dal 1996 che sono in Regione a oggi, mai si è verificato di ricevere proposte prive della destinazione urbanistica prevista, come quella di Iniziative Immobiliari e soprattutto è una peculiarità che non si sia conclusa al momento della rilevazione della mancanza dei requisiti essenziali una procedura selettiva del tipo di quelle d’indagine, e che fino al 2014 si sia atteso l’adeguamento del titolo edilizio richiesto nel bando».
Siamo alla vigilia della famosa riunione plenaria indetta da D’Alfonso con i vertici regionali e comunali. «Tale convocazione - afferma la Di Filippo - da me curata negli aspetti organizzativi, è stata voluta dal presidente D’Alfonso a seguito delle sollecitazioni alla stipula del contratto di locazione inoltrata dalla proprietà. Con l’avvocato Gerardis già stavamo rispondendo alla società con una risposta tecnica di tipo formale, con comunicazione della sospensione della procedura per approfondimenti. Tuttavia il presidente ha deciso diversamente». E anche la Gerardis, direttore generale in Regione, sul punto era stata molto critica con il presidente sul punto. «Io non sono d’accordo e non verrò - dice parlando con la Di Filippo - e metterò per iscritto che non bisogna fare riunioni, bisogna rispondere a quella nota. Devo mettere per iscritto quello che sento perché questa è una cosa delicata e le cose delicate non si gestiscono così. Prima di far scrivere sui giornali che si fanno le riunioni sulla City, bisogna pensare dieci volte perché poi alla fine le persone che vengono messe in difficoltà sono sempre le stesse».
«IO SONO STATA COSTRETTA»Poi la riunione si chiuderà con un nulla di fatto: con D’Alfonso che delibera di non deliberare, come dice al telefono all’assessore Paolucci concludendo così: «Questa posizione è cemento armato rispetto al disordine di condotta che ha avuto Sospiri su questo tema. Nelle lunghissime settimane precedenti, esattamente in quel semestre dove loro si sono scavati la fossa». Per tornare alla Di Filippo, subito dopo l’interrogatorio in procura chiama la telefono un funzionario tecnico della Regione e commenta la questione dell’obiettivo sensibile che le era stato chiesto dalla Mantini. «Là mi hanno proprio incastrata... comunque mi prendo le responsabilità, gli ho detto, di quello che ho fatto, non è un problema... ho detto la procedura di realizzazione di quella sede prevedeva tutti gli organi politici... dopo in realtà poi non avremmo portato di là tutti gli uffici amministrativi... porca miseria... poi siamo andati a vedere la delibera 18 in realtà parla ancora di due cose... poi non so di quando abbiamo deciso un palazzo solo un polo unico, poi mi sono cominciata pure a confondere. Al di là di questo però non sapevano di Macera». E poi aggiunge «Perché sono degli str... perché io sono stata costretta... ha voglia a dire alcune cose... mi ha costretta... uno dice la verità ma poi è nelle carte che c’è stato un periodo di gestione di un altro, a meno che io non avevo pure influenze sulla commissione».

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