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Pescara, 25/07/2024
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Data: 26/03/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Gli aerei perduti. E D’Alfonso rincorre anche Alitalia il 7 aprile incontro decisivo per Ryanair

Due fatti vicini nel tempo: l’aumento delle tasse aeroportuali stabilite dal governo, che hanno spinto Ryanair a voltare le spalle ai piccoli aeroporti regionali. E il cambio di management all’Alitalia avvenuto una decina di giorni fa, con il nuovo ad che ribalta la strategia della compagnia di bandiera decidendo di tagliare i voli sulle tratte non remunerative, contrariamente alla scelta fatta dal suo predecessore: pazienza se andiamo in passivo negli scali regionali, ma questo ci serve per non caricare troppo il peso sull’aeroporto di Fiumicino. Due fatti quasi coincidenti, che rischiano di trasformarsi in una iattura per l’aeroporto d’Abruzzo, che nell’uno-due perde sia le rotte pregiate di Ryanair che il volo-navetta per Fiumicino. La compagnia low cost di Dublino attende l’incontro del 7 aprile con il ministro dei Trasporti Graziano Delrio per sapere se il governo farà marcia indietro sulla tassa aeroportuale comunale (da 6,5 a 9 euro su ciascun ticket), altrimenti dal prossimo ottobre addio ai voli a basso costo per le capitali europee, sia a Pescara che ad Alghero. Alitalia ha invece già informato che da fine mese i voli giornalieri Pescara-Roma saranno sospesi perché ritenuti non remunerativi. Ma lo stesso ha fatto con gli scali di Perugia e Pisa.
Questioni nazionali che comunque chiamano il causa la Saga, chiamata ad elaborare in fretta contromosse per garantire la sopravvivenza dello del piccolo aeroporto di Pescara preso in mezzo dalla guerra ormai dichiarata tra la stessa Ryanair e Alitalia, visto che la compagnia di Dublino ha già più volte ribadito di non volerne sapere di sobbarcarsi l’aumento della tassa aeroportuale destinato a finanziare proprio i cassintegrati di Alitalia. Eppure, nel comunicato della Saga che annuncia la chiusura del volo Roma-Pescara non si fa alcun riferimento alle vicende nazionali. Anzi, la nota informa che: «La motivazione che ha generato la decisione di interrompere parte della propria attività sull’aeroporto d'Abruzzo, secondo quanto riferito da Alitalia, viene attribuita alla consistente perdita economica che renderebbe insostenibile il mantenimento dei voli». Come se si trattasse, appunto, di una vicenda solo locale. Questo, naturalmente, non aiuta a stemperare lo scontro politico tra maggioranza e opposizione. A correggere il tiro ci prova il consigliere delegato ai Trasporti, Camillo D’Alessandro, alle prese con l’ennesima grana: «Nei prossimi giorni il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, incontrerà il nuovo amministratore delegato di Alitalia-Etihad per affrontare il tema del collegamento con l’aeroporto di Pescara, dopo la scelta della compagnia di cancellare le tratte a bassa redditività». Un altro tavolo, insomma. Poi ci sono le cifre ad essere ancora più chiare e a spiegare che la partita vitale per l’Abruzzo è quella con Ryanair. Perché su un traffico di circa 640mila passeggeri l’anno, l’addio ai voli Pescara-Roma si tradurrebbe nella perdita di 40-50mila biglietti, mentre i restanti 600mila passeggeri sono quelli che ogni anno volano sugli aeromobili della compagnia low cost. Ecco perché la tappa del 7 aprile a Roma è quella da segnare in rosso sul calendario.

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