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Pescara, 25/07/2024
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Data: 26/03/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Canone in bolletta ai gestori una parte dei soldi recuperati. Maxi rata da 70 euro a luglio. Via ai moduli per l’esenzione

ROMA Soldi ai gestori sotto forma di un finanziamento diretto o di una percentuale sull’evasione recuperata. Il decreto del ministero dello Sviluppo economico, promesso dal governo entro febbraio, non è stato ancora pubblicato. Ma piano piano Palazzo Chigi sta sciogliendo gli ultimi dubbi in merito all’operazione canone Rai nella bolletta della luce a partire da questa estate. Per superare le proteste degli operatori che rifiutano di accollarsi il ruolo di esattori per conto dello Stato visto che la riforma prevede, ad esempio, che debbano segnalare i casi di morosità o effettuare i rimborsi, l’esecutivo Renzi valuta l’ipotesi di un sostegno economico da 50 milioni di euro, ma si studia anche la possibilità di dirottare ai gestori una parte del gettito aggiuntivo considerato che il canone in bolletta potrebbe portare l’incasso a 2,4 miliardi, 509 milioni di euro in più rispetto al 2014. Occorre ricordare che nella bozza del decreto attuativo era già prevista l’erogazione di un contributo forfettario di complessivi 14 milioni di euro da corrispondere alle società elettriche sia per il 2016 che per il 2017. Il documento doveva essere varato entro 45 giorni dell’entrata in vigore della legge di Stabilità ma i termini sono scaduti il 15 febbraio. L’addebito del canone Rai scatterà dalla prima bolletta di luglio, nella quale si cumuleranno le precedenti 7 rate arretrate da 10 euro ognuna e il cittadino che possiede un apparecchio tv verserà un contributo totale di 100 euro all’anno. Soltanto per il 2016, si pagherà una prima maxi-rata di 70 euro sulla bolletta di luglio e i restanti 30 euro nei mesi successivi. Poi, dall’anno prossimo, si pagheranno 10 euro al mese, da gennaio a ottobre. Ma, considerato che le bollette sono quasi tutte bimestrali, per la maggior parte degli italiani equivale a 20 euro a bolletta per 5 bimestri. L’imposta tv non si versa per la seconda casa, in quanto il canone è dovuto una sola volta. Sono esclusi dal pagamento anche coloro che guardano la tv via internet tramite computer (non essendo il Pc un apparecchio adatto a ricevere il segnale audio e video) e i contribuenti di età pari o superiore a 75 anni con un reddito proprio e del coniuge che non supera complessivamente i 6.713,98 euro all’anno. La legge dovrebbe prevedere, entro il 2018, l’innalzamento della soglia di esenzione a 8mila euro. Se il contratto elettrico nella casa di residenza è intestato a un soggetto diverso dall’intestatario del canone, l’Agenzia delle entrate effettuerà la voltura d’ufficio della stessa tassa al titolare del contratto elettrico. Nel caso in cui i clienti decidano il pagamento della sola utenza, il gestore provvederà a inviare loro dei solleciti; se entro l’anno solare successivo il canone non viene versato, sarà l’Agenzia delle entrate a recuperare le somme evase, applicando eventuali sanzioni e interessi. Tuttavia, in nessun caso il mancato pagamento dell’imposta sulla tv porterà al distacco della fornitura di energia elettrica. Per evitare di pagare il canone 2016, la domanda si potrà inviare per via telematica, dal prossimo 4 aprile ed entro il 30 maggio oppure rivolgendosi ad un Caf. C’è tempo, invece, fino al 30 aprile nel caso in cui si inviasse per raccomandata. In questo caso il modulo va presentato all’Agenzia delle entrate, Ufficio di Torino 1, S.A.T. - Sportello abbonamenti TV - Casella Postale 22 - 10121 Torino.

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