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Pescara, 25/07/2024
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Data: 27/03/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso le amministrative - Roma, a destra spinte per Marchini. Berlusconi insiste con Bertolaso, ma aumentano i dubbi in FI Storace si smarca e ora non esclude di appoggiare l’ingegnere.

Scricchiola l’asse Salvini-Meloni. La candidata di Fratelli d’Italia teme un voltafaccia da parte del leader della Lega.

IL CENTRODESTRA

ROMA All’ombra del Colosseo c’è Forza Italia in fibrillazione, che valuta di mollare Guido Bertolaso per Alfio Marchini. Francesco Storace che vuole ritagliarsi il ruolo di grande tessitore, cercando una difficile sintesi. E Giorgia Meloni che al momento sta un po’ meglio nei sondaggi, ma teme manovre alle sue spalle anche da parte di alcuni esponenti romani del Carroccio, alleato di Fratelli d’Italia, che continuano a mostrare maggiori simpatie per l’ingegnere. Il volume della campagna elettorale è sceso di alcuni decibel, in questi giorni festività pasquali. Ma nel centrodestra romano le trattative continuano senza sosta, fuori dai canali ufficiali, con l’obiettivo di ridurre la pletora dei candidati, attualmente quattro, per evitare un ballottaggio, al momento molto probabile, tra Pd e M5s. Ieri è toccato a Paolo Romani ribadire il pieno appoggio di Forza Italia su Bertolaso smentendo eventuali convergenze su Marchini. Convergenze che vedrebbero gli azzurri proseguire la strada insieme al Nuovo centrodestra e ai Conservatori e riformisti di Raffaele Fitto, in un centrodestra reloaded a trazione moderata. «La vicenda romana, comunque si configurerà dimostra la ineludibile necessità di un rafforzamento del centro oggi rappresentato da Berlusconi», spiega Potito Salatto, vice presidente dei Popolari per l’Italia.
LO SCENARIO

Silvio Berlusconi, per ora, non cede sull’ex numero della Protezione civile. In attesa che, tra un paio di settimane nuovi sondaggi certifichino l’ascesa, o meno, del candidato civico azzurro. Poi, una soluzione verrà trovata, con una convergenza su Marchini o sulla Meloni. Fabio Rampelli fiuta l’aria e mette i paletti: «Ci auguriamo che il centrodestra possa ricompattarsi intorno alla figura di Giorgia Meloni - sottolinea il capogruppo Fdi alla Camera - Se si rompe a Roma, è difficile immaginare che possa esistere una coalizione di centrodestra in tutta la nazione». Ma Storace rifiuta questa linea: «Il dialogo non si manifesta con i veti imposti su ognuno e soprattutto nei miei confronti - risponde l’ex governatore del Lazio - Questo vostro centrodestra non mi interessa affatto, è una coalizione a dispetto, che si rifila coltellate un minuto dopo essersi messa d’accordo».
LE TRATTATIVE

Dietro alle scintille tra Fdi e La Destra c’è una possibile voglia di Storace, ancora non esplicitata, di trovare anch’egli un accordo con Marchini, che permetterebbe all’ingegnere di ampliare il suo potenziale nelle urne e allo stesso Storace di mettersi in competizione con la Meloni per i voti dell’elettorato di destra. E in Fratelli d’Italia c’è anche chi teme un possibile dietrofront dell’ultimo momento della Lega. Matteo Salvini è stato il principale sponsor della candidatura dell’ex ministro della Gioventù, utilizzata anche per scaricare Bertolaso. Ma nel gruppo dirigente di Noi con Salvini della Capitale ci sono già state diverse spinte per una soluzione unitaria, che possa portare il centrodestra al ballottaggio con vista sul Campidoglio. E che, per molti leghisti in salsa romana, si identifica proprio con Marchini.

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