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Data: 30/03/2016
Testata giornalistica: Il Sole 24 ore.com
Gli equipaggi di Ryanair fuori dal radar Inps. Il Tribunale di Bergamo cancella la cartella di 9,4 milioni: l'aereo è territorio irlandese

I contratti di lavoro del personale di volo di Ryanair, a cui vengono applicate le (più favorevoli) leggi irlandesi, sono regolari. Il Tribunale del lavoro di Bergamo ha respinto ieri le pretese contributive dell'Inps, che aveva contestato al vettore low cost di Dublino un'evasione contributiva di 9,4 milioni di euro per il quinquennio 2006-2010. La controversia era stata innescata, anche sul piano politico, tra il zon e il 2012, dapprima da Alitalia-Cai e Assaereo (l'Associazione nazionale vettori e operatori del trasporto aereo) in audizione alla commissione Trasporti del Senato. Pochi mesi dopo, nel marzo 2012, era stato lo stesso presidente dell'Enac, Vito Riggio, a chiedere all'allora al premier, Mario Monti, di porre addirittura «in Europa la questione di una competizione a condizioni non eque, visto che Ryanair non applica contratti italiani e paga tasse meno onerose in Irlanda». La decisione del Tribunale del lavoro di Bergamo ha invece confermato che il personale Ryanair operante su aeromobili registrati in Irlanda (definiti come «territorio irlandese» in accezione legale) era correttamente assunto e assicurato socialmente in Irlanda, e che l'azienda aveva pertanto versato correttamente in Irlanda i contributi previdenziali tra il 2006 e il zoio, in conformità con la normativa dell'Ue. Non è il primo verdetto favorevole alla società con sede legale a Dublino, visto che in precedenza sia il Tribunale del lavoro di Bologna e poi anche la Corte di cassazione - e nel frattempo «molte altre corti nazionali in tutta Europa» secondo Ryanair - avevano sentenziato che il luo-, go di lavoro di un equipaggio aereo (piloti e personale di cabina) è l'aeromobile registrato su cui svolge le proprie mansioni. Ryanair, in sostanza, fa riferimento alla nozione di «cabotaggio », propria del diritto della navigazione, per cui gli equipaggi che svolgono tratte interne a un Paese diverso da quello in cui ha una sede la compagnia, sono considerati di passaggio e soggetti alle regole contributive dell'Irlanda. La direzione provinciale del Lavoro di Bergamo, all'epoca della prima ispezione, aveva rifiutato questa ricostruzione e a inizio 2012 aveva contestato alla compagnia di O'Leary un'evasione contributiva per 12 milioni di euro. L'Inps aveva emesso, sulla base del medesimo presupposto, una cartella da 9,4 milioni per i soli contributi sociali non versati nel quinquennio contestato. Nel commentare la sentenza di ieri, Ryanair esprime tra l'altro «il benvenuto al fatto che i nostri equipaggi, che hanno già pagato i propri contributi in Irlanda, non dovranno pagare 9,4 milioni di euro di tasse doppie in Italia».

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