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Data: 30/03/2016
Testata giornalistica: La Repubblica
Sud Est, la lettera beffa di Fiorillo "Cari dipendenti, il futuro è roseo"

«Le Ferrovie Sud Est non sono né allo sbando né allo sfascio». Firmato: l'amministratore unico Luigi Fiorillo. Ha il sapore della beffa per gli oltre 1300 dipendenti dell'azienda, questa lettera del 4 aprile 2006 firmata dall'avvocato tarantino che ha guidato le Fse per vent'anni fino al commissariamento. Già allora, dieci anni fa, c'erano proteste per lo sfascio dell'azienda e già da allora Fiorillo negava l'esistenza di qualsiasi problema per Fse: «L'amministrazione delle Sud Est si è sempre improntata a principi di responsabilità e correttezza gestionale - scriveva l'ex au - si invita pertanto il personale a vivere il proprio ruolo di lavoratori delle Fse con piena tranquillità e sicurezza per il futuro». Dieci anni dopo, la relazione dei commissari nominati dal ministero dei Trasporti, scopre un debito da 311 milioni di euro. Intanto i paventati sacrifici per i lavoratori che fanno litigare azienda e sindacati: «Il grave stato di crisi non è attribuibile al personale » mettono nero su bianco Cgil, Cisl, Uil e Cisal in un documento congiunto in cui chiedono di tagliare gli sprechi. Nel comunicato non si indicano particolari fonti di spese eccessive, ma da più parti viene fuori che l'azienda starebbe facendo l'ennesimo regalo, pagando le ferie a tutti i dipendenti e dirigenti che vanno in quiescienza: «Non si tratta di spese irrisorie - dicono dal fronte sindacale -parliamo anche di 40-50 giorni di ferie pagati dall'azienda. Una procedura, questa, che in altri contesti lavorativi non si effettua più ormai da tempo».

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