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Pescara, 25/07/2024
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Data: 31/03/2016
Testata giornalistica: Videocittà
Trasporti, la Filt Cgil attacca: "No alla cessione dei servizi commerciali alla Nuova Sangritana". Il sindacato critica l'ipotesi del passaggio delle linee da Tua alla neonata società creata ad hoc

No a qualunque ipotesi di cessione dei servizi commerciali da Tua alla nuova Sangritana Spa, la società commerciale (il cui capitale è interamente detenuto dalla stessa Tua) creata ad hoc, alla cui presidenza siede Pasquale Di Nardo, ultimo presidente della "vecchia" Ferrovia Sangritana. A sferrare l'attacco ai vertici della Regione è la Filt-Cgil, che in una lunga nota a firma del segretario regionale Franco Rolandi, fa alcune considerazioni sulla gestione dell'azienda di trasporto unico regionale, guidata dal rettore dell'università di Teramo Luciano D'Amico. Un'articolata disamina, che prende spunto dall'annuncio di viaggi in autobus a un euro - offerti da un vettore privato - sulla tratta L'Aquila-Roma, che potrebbero avere pesanti conseguenze sulle casse della società pubblica.
"Ancora più inquietante, se vogliamo, è lo scenario che ci è stato prospettato per le linee commerciali (collegamenti dall’Abruzzo verso Roma, Napoli, Salerno e Bologna) - spiega Rolandi - in questo caso è stato il presidente di Tua a fornire dettagli sulle presunte perdite registrate lo scorso anno. Numeri e dati in realtà poco credibili se li rapportiamo a quelli annunciati dalla stessa azienda solo pochi mesi fa, quando l’impresa dichiarava di avere problemi di sostenibilità solo sulle linee in partenza da Pescara, mentre per la Sulmona Avezzano Roma, i bilanci presentavano un segno assolutamente in positivo come sono a dimostrare i 378mila passeggeri trasportati nella sola tratta Avezzano Roma dove si registrano peraltro 261mila abbonati".
Queste linee dovrebbero finire in gestione alla "nuova" Sangritana (che con la storica società ha in comune solo una parte del nome). "I continui riferimenti al libero mercato e agli effetti del Decreto Madia sui servizi pubblici locali, peraltro assolutamente impropri, chiamati in causa dalla politica per giustificare tale operazione, non ci convincono affatto - conclude la Filt Cgil - in realtà la cessione di ramo di azienda che in tempi brevi andrà a depotenziare ancora di più l'azienda pubblica, avrà l'unico obiettivo di assicurare un altro bel regalo alle imprese private del settore.
Un progetto assolutamente inaccettabile per la nostra organizzazione che, dopo aver profuso uno straordinario impegno e dopo aver manifestato un grande senso di responsabilità nel perseverare l'obiettivo dell'azienda unica e del contratto unico aziendale, non può che esprimere piena contrarietà ad ulteriori tentativi di dismissioni di attività attraverso cessioni di rami di azienda o subconcessioni".

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