L’AQUILA L’impegno è avere la nuova seggiovia quadriposto delle Fontari in funzione per la prossima stagione invernale. I lavori, se non ci saranno intoppi, prenderanno il via nel mese di luglio, per concludersi entro novembre. Intanto, la Leitner, che si è aggiudicata l’appalto a fine dicembre, predisporrà il nuovo progetto definitivo e quello esecutivo, da sottoporre per la seconda volta all’approvazione della commissione Via (Valutazione impatto ambientale) della Regione. Ieri, durante il sopralluogo a Campo Imperatore, i tecnici della ditta costruttrice e gli amministratori del Centro turistico del Gran Sasso e del Comune hanno esaminato nel dettaglio il percorso che dovrà seguire l’impianto di risalita, localizzando la posizione dove sorgeranno le due stazioni, sia a valle che a monte. «Una tappa importante», ha sottolineato l’assessore comunale all’Urbanistica e pianificazione territoriale, Pietro Di Stefano, «per predisporre i prossimi interventi e mettere nero su bianco la tempistica per la realizzazione dell’opera. Il sopralluogo è avvenuto in un clima di collaborazione con i tecnici della Leitner, c’è voglia di mettersi subito al lavoro e speriamo che anche il nuovo iter di approvazione del progetto definitivo, che spetta alla commissione Via della Regione, avvenga celermente, in modo da avere presto a disposizione tutte le autorizzazioni e i pareri necessari. Nel frattempo, la ditta potrà andare avanti con l’approvvigionamento di materiali e forniture. Ci auguriamo», ha concluso Di Stefano, «di vedere finalmente l’impianto in funzione per la prossima stagione invernale». Al sopralluogo, oltre all’assessore Di Stefano, hanno partecipato l’amministratore unico del Ctgs, Fulvio Giuliani, il direttore dell’azienda Angelo De Angelis e il direttore degli impianti Marco Cordeschi. La ditta Leitner si è già occupata, negli scorsi anni, della manutenzione straordinaria della funivia di Fonte Cerreto. L’aggiudicazione dell’appalto è avvenuta dopo che la Regione, in seguito a una procedura complessa, ha imposto alcune modifiche al progetto iniziale, che prevedeva un allungamento dell’attuale tracciato, recependo in parte le osservazioni arrivate dal fronte ambientalista. L’opera è stata finanziata con fondi Cipe e Fas, per un totale di circa 7 milioni, che rischiavano di andare persi.