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Pescara, 25/07/2024
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Data: 02/04/2016
Testata giornalistica: Corriere del mezzogiorno
Sindacalista della Uil Trasporti arrestato per estorsione. Il caso a Pomigliano d’Arco. Ha chiesto ed ottenuto da un imprenditore 2.500 euro. Catturato in flagranza, avrebbe tentato di disfarsi delle banconote lanciandole dall’auto (Guarda il video)

NAPOLI — E’ stato preso con le mani nel sacco. Arrestato dalla Guardia di finanza, Antonio Esposito, responsabile territoriale del sindacato Uil Trasporti di Pomigliano d’Arco per aver estorto 2.500 euro ad un imprenditore di San Giorgio a Cremano aggiudicatario, nell’anno 2014, della gara di appalto relativa all’affidamento del servizio di gestione della sosta a pagamento su strada (cosiddette “strisce blu”) per il comune di Pomigliano D’arco. Le indagini, condotte dalla compagnia della Guardia di Finanza di Portici, guidata dal capitano Fabio Fortunato, e scaturite da una denuncia, hanno evidenziato come il sindacalista, nel corso di un incontro avvenuto agli inizi di marzo, avrebbe richiesto all’imprenditore di omettere il versamento dei contributi volontari dei 14 dipendenti “ausiliari del traffico” iscritti al sindacato che rappresentava, già trattenuti in busta paga per il periodo 2013-2016, e di “spartirisi” in contanti, in parti eque, l’intero importo, ammontante a circa 6 mila euro dando l’idonea garanzia di provvedere alla distruzione delle deleghe in suo possesso.

Nell’avanzare tale proposta, il sindacalista minacciava di un danno ingiusto l’imprenditore, avvisandolo che, in caso di mancato accoglimento delle sue richieste, avrebbe organizzato uno sciopero dei 14 dipendenti, paralizzando, in tal modo, il servizio di gestione della sosta a pagamento, creando contestuale nocumento alla società ed al comune di Pomigliano. Al termine dell’attività di indagine il sindacalista è stato fermato nelle immediate vicinanze dell’ufficio dell’imprenditore e, dopo aver provato a disfarsi delle banconote appena estorte lanciandole dal finestrino, veniva tratto in arresto, in flagranza di reato, ed accompagnato presso la casa circondariale di poggioreale a disposizione della procura della repubblica presso il tribunale di Napoli.
Per accorciare i tempi dell’operazione e dare una mano alla Guardia di Finanza, l’imprenditore vittima della richiesta di pizzo ha installato a sue spese le telecamere che hanno ripreso lo scambio di soldi con il quale gli inquirenti hanno inchiodato il sindacalista estorsore. L’imprenditore avrebbe saldato soltanto le quote relative ai mesi tra gennaio e marzo del 2016. Dopo avere sistemato le webcam, l’imprenditore ha organizzato l’incontro - avvenuto lo scorso 3 marzo - nel suo ufficio di Pomigliano D’Arco, dove è poi avvenuta la consegna delle banconote, per complessivi 2500 euro, i cui numeri di matricola erano stati preventivamente comunicati ai finanzieri. Prima di andare via, il sindacalista chiede che a breve gli vengano consegnati anche gli altri 500 euro. Dopo avere preso i soldi, Esposito esce soddisfatto dall’ufficio ed entra in auto: a questo punto entrano in azione i finanzieri, guidati dal capitano Fabio Fortunato, comandante della compagnia di Portici. Il sindacalista si accorge del blitz e tenta di liberarsi dei soldi lanciandoli dal finestrino ma viene bloccato e arrestato.
«Nella UIL non c’è spazio per i ladri. Ricattare un’azienda ed appropriarsi dei soldi dei lavoratori sono comportamenti meschini e vergognosi», è quanto afferma Pierpaolo Bombardieri, responsabile della Uil Campania, a proposito della vicenda che ha visto agli arresti per estorsione un sindacalista. «Con questa vicenda si offende la dignità dei lavoratori, continua Bombardieri, screditando l’azione quotidiana dei sindacalisti onesti e danneggiando l’organizzazione a cui si era assicurato impegno e lealtà. Per questo motivo la Uil espellerà Antonio Esposito e si costituirà parte civile chiedendo i danni che già sono stati procurati in termini economici e di immagine. La Uil si impegna , da subito, a destinare queste risorse ai figli e alle famiglie dei caduti sul lavoro».

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