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Pescara, 25/07/2024
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Data: 02/04/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Lolli contro la doppia bretella sulla A25 «Per quanto mi riguarda è una follia»

L'AQUILA- «Non finché sarò vivo io»: sul progetto di Strada dei Parchi per la realizzazione della bretella Bussi-Cerchio sull'A25, arriva il no, deciso e importante, del vice presidente della giunta regionale Giovanni Lolli. «Sono pronto ad essere convinto del contrario - spiega - ma il progetto di Toto per quanto mi riguarda è una follia». Non si sofferma sui danni ambientali Lolli, ma sui pericoli che il progetto potrebbe portare a livello turistico, per lui che, pur non essendo l'assessore di riferimento (delega tenuta da D'Alfonso), coordina a livello nazionale tutti gli assessori regionali al Turismo. «La crisi politica internazionale ha azzerato l'attrattività dei maggiori competitor turistici dell'Europa e cioè Turchia, Tunisia ed Egitto - spiega Lolli - per questo le Regioni stanno lavorando ad una grande campagna di promozione internazionale su cui l'Abruzzo investirà 700mila euro, promuovendo in particolare le aree interne e i Parchi. Perché sono queste le nostre vere risorse. Tra gli attrattori principali c'è senza dubbio quello dei collegamenti, per cui chiudere le porte dei Parchi, tagliando i caselli da Sulmona a Pescina, è impensabile». La questione approderà martedì prossimo in consiglio regionale con una interrogazione a firma di Domenico Pettinari: i Cinquestelle contesteranno soprattutto le procedure, oltre che il merito, dell'operazione. «Quello che doveva essere, come prevede la norma, un semplice adeguamento sismico delle gallerie - spiega il M5S - si è trasformato in un progetto di tutto altro rango. Toto non può esimersi eventualmente da un bando pubblico per la progettazione e soprattutto non può pensare di trasformare un obbligo di legge, in un business. Non ci si venga a dire che il vantaggio è nel risparmiare dieci minuti di tragitto a fronte di un investimento miliardario che, in un modo o nell'altro, ricadrà comunque sui contribuenti». C'è poi il deterrente ambientale: secondo il segretario dell'ordine dei geologi, Catia Di Nisio, i tre tunnel andrebbero ad attraversare i principali bacini imbriferi d'Abruzzo, danneggiandoli irreversibilmente.

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