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Pescara, 25/07/2024
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Data: 03/04/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Pensionati in piazza contro la Fornero. 40mila a Roma, Napoli e Venezia con i leader di Cgil, Cisl e Uil: «Bastano 41 anni di contributi». Camusso: un nuovo Statuto

ROMA Un unico grido di battaglia si alza dalle piazze di tutta Italia: «La legge Fornero va cambiata». Cgil, Cisl e Uil lanciano così un ultimatum al governo: «Cambiare le pensioni e dare lavoro ai giovani». Ma poche ore più tardi replica il premier Matteo Renzi: «Quando in un Paese c’è la disoccupazione giovanile al 39 per cento, vuol dire che abbiamo bisogno di creare lavoro. In questo Paese - afferma - si è detto che c’era un disegno squallido contro i lavoratori, ma io penso che in questo Paese abbiano fatto più Marchionne che certi sindacalisti». Sta di fatto che Susanna Camusso a Venezia, Annamaria Furlan a Roma e Carmelo Barbagallo a Napoli hanno radunato, da Nord a Sud, decine di migliaia di pensionati e lavoratori, oltre 40mila, che hanno sfilato in corteo per chiedere di cambiare la legge che porta il nome del ministro del governo Monti, consentendo quindi ai lavoratori di accedere alla pensione se sono stati maturati 41 anni di contributi e l’età anagrafica. All’orizzonte c’è già la prossima iniziativa unitaria per i pensionati programmata il 19 maggio a Roma, in piazza del Popolo. Una manifestazione promossa da Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil sui temi della rivalutazione degli assegni pensionistici, su fisco, reversibilità, welfare e non autosufficienza. «Pensiamo che si debba aprire presto un confronto e consigliamo al governo di aprire questa discussione, ma se non la aprisse, noi continueremo la nostra mobilitazione», dice Camusso che chiede di «riscrivere lo Statuto dei lavoratori attraverso un’iniziativa popolare». Quanto al sistema previdenziale, «le pensioni devono cambiare radicalmente e deve cambiare la norma per quel che riguarda la costruzione di una previdenza per i giovani». Secondo Furlan «bisogna far schiodare questo governo e ripristinare la flessibilità in uscita per lasciare i posti di lavoro ai giovani: non si può stare fino a 67 anni su una gru, o su una impalcatura o magari tenere una classe materna di 30 bambini». «Questo Paese - spiega Barbagallo - sta diventando un Paese in via d’estinzione, fuggono i giovani e fuggono gli anziani che con pensioni da fame non possono rimanere». Ma Statuto dei lavoratori e le pensioni non sono gli unici ambiti in cui serve mettere mano: «È giunta l’ora di una vera riforma del sistema bancario», dice Camusso. Serve un cambiamento «che si accompagni anche ad una seria riforma fiscale, perché continua ad esserci un grande divario tra ciò che le persone pagano sulla loro attività lavorativa e ciò che pagano le imprese sulle attività produttive rispetto a quello che vige, invece, per i patrimoni finanziari e immobiliari». Camusso si rivolge anche a Vincenzo Boccia: «Ci auguriamo che il nuovo presidente di Confindustria apra una stagione in cui si discute della nostra proposta sulle relazioni industriali. Una stagione che condivida e definisca che i contratti nazionali di lavoro sono uno strumento di qualità nella competizione del nostro Paese». Intanto il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, rivolgendosi a Fornero, scrive: «La cambieremo la tua legge infame». L’ex ministro aveva detto invece che avrebbe vinto lei e non il Carroccio.

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