Secondo molti, (compreso l’Ad di Ferrovie Renato Mazzoncini che in audizione alla commissione Trasporti della Camera aveva intonato il de profundis per l’azienda di trasporti capitolina), il salvataggio dell’Atac è una missione impossibile che farebbe tremare i polsi anche a Tom Cruise.
Di tutt’altro avviso è il nuovo direttore generale di Atac Marco Rettighieri, che nella conferenza stampa convocata nei giorni scorsi ha definito invece l’operazione di salvataggio "possibile".
Accompagnato dall'amministratore unico, Armando Brandolese, e dalla nuova governance dell’azienda in versione light rispetto a quella precedente, (Maria Grazia Russo, responsabile Corporate, controllo di gestione, acquisti e patrimonio, e Roberto Monichino, direttore Operations, servizio di superficie, metro e ferrovie) Rettighieri intravede i primi segnali di una inversione di tendenza.
La medicina in grado di allungare la vita a un’azienda con 1 miliardo e trecento milioni di euro di debiti, secondo la responsabile Corporate Maria Grazia Russo si chiama “contratto di servizio”:«Ora possiamo contare su una pianificazione pluriennale certa - ha affermato Russo - grazie alle risorse garantite dal nuovo contratto di servizio fino al 2019, che per il 2016 prevede un corrispettivo di 480 milioni. I fondi sicuri ammontano a 430 milioni, gli altri 50 solo se raggiungeremo gli obiettivi».
Certo è che con un’azienda con il parco vetture più vecchio d'Europa e che ha 734 mezzi di superficie fermi, 65 Tram funzionanti su 164 tram e solo 3 mezzi elettrici su 60 in servizio (secondo i dati pubblicati dal “Messaggero”) intravedere un futuro è una missione di fede.
Ma il nuovo direttore generale di Atac non si scoraggia e considera i 150 bus acquistati nel corso del 2016 da 12 e 18 metri (50 in strada entro l’anno), le 100 vetture rimesse a nuovo e la climatizzazione di 8 treni sulla tratta Roma-Lido un passo verso il risanamento dell’azienda. In programma, inoltre, la manutenzione straordinaria delle metro A, B e B1 con la sostituzione dei binari e il potenziamento della linea elettrica. Insomma, secondo i vertici dell’azienda capitolina il salvataggio di Atac non è una “Missione Impossibile”.