ROMA Getta acqua sul fuoco Graziano Delrio rispetto all’ipotesi di un piano delle Ferrovie per acquistare Anas, anticipato ieri da Repubblica. «Ci sono dei ragionamenti complessivi da parte del Governo per potenziali investimenti - dice il ministro delle Infrastrutture - ma siamo ancora molto in una fase di ragionamenti generici». Insomma, qualcosa bolle in pentola, ma ora, a giudizio del ministro, è prematuro parlarne. Bocche rigorosamente cucite ovviamente anche alle Fs. Dal quartier generale di Villa Patrizi, sede della holding ferroviaria, non trapela nulla se non un laconico no comment alla notizia secondo la quale è pronto un progetto, già illustrato al cda e che avrebbe già ricevuto un primo via libera dal Governo, che prevede, oltre un'offerta per rilevare oltre all'Atac, anche l'acquisizione dell'Anas. In attesa di vedere quali saranno gli eventuali sviluppi di questa operazione, quello che è certo è che il numero uno delle Fs sta pensando, come lui stesso ha spiegato illustrando, la settimana scorsa davanti alla Commissione Trasporti della Camera, il nuovo corso del gruppo. Mazzoncini ha parlato di un «grande progetto» con una trasformazione da azienda ferroviaria a grande operatore di mobilità.
«È un passaggio culturale che va fatto: ora i nostri ferrovieri pensano i treni ma è al viaggiatore che dobbiamo pensare. E se non ci si dà una mossa, le Ferrovie passeranno guai», ha avvertito Mazzoncini anche perché se non saranno le stesse Ferrovie a farlo, «lo farà qualcun altro».
Secca invece la presa di posizione della candidato sindaco di Roma del M5s Virginia Raggi che invita le «Ferrovie a pensare alle Ferrovie» e non all’Atac.