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Pescara, 25/07/2024
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Data: 03/04/2016
Testata giornalistica: La Repubblica
Storia di un imprenditore: “Ho denunciato il sindacalista che mi ha chiesto il pizzo. Non avrei mai tradito i miei dipendenti”. Parla l'uomo che ha filmato il rappresentante Uiltrasporti mentre intascava il denaro. L’indagato è stato preso in flagranza, oggi il gip ha disposto i domiciliari. La difesa: “Nessuna minaccia”

"MI SENTIVO offeso, mortificato dal fatto che qualcuno potesse chiedermi di rubare soldi ai miei dipendenti. Non l'avrei mai fatto". E così Giuseppe Morelli, 40 anni, amministratore di una società che gestisce parcheggi pubblici, non ci ha pensato su due volte e ha denunciato alla Guardia Finanza il sindacalista della Uil Antonio Esposito, che gli aveva proposto di spartirsi, invece di versarli, i contributi volontari di 14 lavoratori, paventando in caso contrario uno sciopero che avrebbe paralizzato il servizio. L'imprenditore ha comprato a proprie spese una web cam e ha filmato la consegna dei soldi, 2500 euro, nelle mani di Esposito.

L'incontro decisivo si è tenuto negli uffici di Portici della società. All'esterno però il sindacalista, responsabile territoriale della Uil trasporti di Pomigliano d'Arco, dove l'azienda di Morelli gestisce un'area di sosta pubblica, ha trovato ad aspettarlo i finanzieri della compagnia di Portici, diretti dal capitano Fabio Fortunato, con il primo gruppo guidato dal colonnello Cesare Forte. Esposito ha provato a disfarsi del denaro, gettandolo dal finestrino, ma è stato arrestato in flagranza con l'accusa di estorsione. Oggi in carcere si è celebrata l'udienza di convalida. Il gip Roberto D'auria, ascoltate le parti, ha disposto gli arresti domicilari.

L'indagato è stato assistito dall'avvocato Gianmario Sposito, che invita alla cautela e afferma: "Allo stato non emerge alcuna minaccia né costrizione che rappresentano uno degli elementi costitutivi del reato contestato".

L'imprenditore preferisce non entrare negli aspetti giuridici della vicenda, ma ragiona: "A volte mi viene il dubbio di non vivere in un Paese civile. Comportamenti del genere sono da terzo mondo. E poi ci lamentiamo se le aziende non vengono ad investire dalle nostre parti".

Quando ha deciso di denunciare, dottor Morelli?
"Non mi era mai capitata una situazione come questa. Non con un sindacalista, almeno. Avevamo avuto problemi in altre zone con ambienti criminali, ma da un delinquente te lo aspetti e ti regoli di conseguenza. Ed è quello che abbiamo fatto in quel caso, denunciando. C'è stato anche un processo. Stavolta, sulle prime, non riuscivo a capire cosa stesse realmente succedendo".

Perché?
"Mi stavano proponendo di rubare soldi ai miei dipendenti. Era una richiesta assurda, che mi creava una situazione di malessere. Per giunta, arrivava da un sindacalista e inizialmente non sapevo come leggerla. Su una cosa però non ho mai avuto dubbi: sin dal primo momento ho pensato che non gli avrei mai dato quei soldi. In azienda siamo 185. Ho tante famiglie che hanno come unico reddito i 1300 euro di stipendio che ricevono da noi. Privarli anche di un solo euro, significa impedire di comprare qualcosa per i loro figli. Anche io ho famiglia, come avrei potuto guardarli in faccia se avessi fatto ciò che mi veniva chiesto?"

E allora come si è regolato?
"In un primo momento avevo pensato di registrare il colloquio e mettere tutto on line. Poi mi sono consultato con gli avvocati che mi hanno suggerito di parlarne con le forze dell'ordine perché si trattava di un episodio grave. Così mi sono rivolto alla Guardia di finanza di Portici ".

L'idea di acquistare la webcam come è nata?
"Ma sarà costata una decina di euro, non è quello il problema. La situazione mi creava un fortissimo disagio, anche perché questa persona mi chiamava per avere i soldi. Volevo togliermi questo peso dallo stomaco, così ho abbreviato i tempi ".

Non sono molti gli imprenditori che denunciano.
"Io invece credo che tanti lo abbiano fatto e continueranno a farlo, solo che le notizie brutte fanno più rumore. Non credo di aver fatto nulla di speciale. E sia chiaro che non ho alcun problema con i sindacati, ci sono tante persone che svolgono attività sindacale in modo onesto. Stiamo parlando solo di un singolo".

Nelle sue parole si avverte un senso di amarezza.
"La crisi e le difficoltà ci sono per tutti. Però, ecco, pensiamo se il rappresentante di una grande multinazionale si fosse trovato, come è capitato a me, ad avere a che fare con un tipo del genere e con una richiesta simile: non credo che avrebbe investito nel nostro territorio".

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