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Pescara, 25/07/2024
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Data: 09/04/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Maxi transazioni: la metro ancora al palo. Per la mancata realizzazione della tramvia su gomma pende una richiesta di dieci milioni di euro al giudice civile. Accordi con Impregilo e Banca Sistema, ma non con la Cgrt: il Comune potrebbe così pagare più dei 6,5 milioni pattuiti

La transazione chiusa con Impregilo per i ritardi nei lavori di realizzazione del megaparcheggio di Collemaggio (11 milioni spalmati in tre anni), che fa seguito a quella con Banca Sistema per il caos utenze al Progetto Case (ma ci sarebbero anche il caso Waterplan e quelli legati alle municipalizzate), rende nuovamente attuale un altro contenzioso che rischia di infliggere un colpo durissimo alle casse del Comune: quello per la metropolitana di superficie mai completata. Casi diversi e presupposti tecnici diversi (la questione Impregilo, per esempio, ha avuto un’accelerazione a seguito di una sentenza), ma certamente la giungla delle transazioni pubblico-privato solleva più di un interrogativo.
ACCORDO SALTATO
Pende, nella storia della metro, una richiesta di ben 10 milioni (di cui 2,8 di rivalutazione interessi legali) che la Cgrt, il Consorzio che avrebbe dovuto costruire la tramvia, ha formulato nell’ambito del procedimento civile la cui prima udienza si terrà il 23 maggio prossimo. Una somma considerevole, ben superiore rispetto ai 6,5 milioni di euro su cui, dopo anni di polemiche e schermaglie, era stata impostata la transazione, poi saltata abbastanza clamorosamente anche alla luce dell’indagine avviata dalla Procura della Repubblica e di un imminente, allora, verdetto del Tar (che poi ha respinto il ricorso della Cgrt sull’annullamento della concessione deciso dalla giunta e ha demandato il risarcimento al giudice civile). Una mancata intesa che ha spinto l’impresa a perseguire la linea di una causa civile con una richiesta “full”, ovvero comprensiva anche di ciò che si sarebbe potuto eludere come interessi e riserve. Il paradosso è che semmai si dovesse arrivare a una transazione nel corso del procedimento, l’accordo potrebbe essere superiore rispetto ai 6,5 milioni di euro già saltati nella precedente intesa (rimasta tale solo a livello verbale).
I NODI
Il modus operandi delle varie amministrazioni che si sono succedute nel tempo segue cliché piuttosto consolidati, chiudendo le vicende sempre a valle (talvolta con dubbi vantaggi per la collettività), affidandosi al contenzioso, un po’ per non impegnare somme nell’immediato e soprattutto sperando che la questione possa riguardare, magari, una giunta successiva. Nel caso Impregilo il Comune ha addirittura dovuto adottare una delibera d’urgenza per dichiarare la non pignorabilità dei fondi per retribuzioni, servizi, rate dei mutui, ai sensi dell’articolo 159 comma 2 del testo unico degli enti locali. Per vicende che si chiudono, insomma, altre restano aperte: per la metropolitana si rischia di dover tirar fuori più soldi di quelli su cui si era trovato un accordo. Al momento la Cgrt ha scelto la via del silenzio per non inquinare ulteriormente la vicenda. Ma, ovviamente, filtra un certo malcontento nel vedere archiviate vicende che hanno una dimensione economica addirittura maggiore rispetto alla propria.

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