Iscriviti OnLine
 

Pescara, 25/07/2024
Visitatore n. 738.579



Data: 09/04/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Civitavecchia sprona Ortona «Ora servono infrastrutture». Il Commissario dell’Autorità portuale laziale accoglie con entusiasmo il sì all’alleanza con l’Abruzzo «Vedo solo vantaggi, non un aumento dei costi. Abbiamo la possibilità di cambiare marcia insieme»

ORTONA «Sono felice del fatto che la Regione Abruzzo abbia con grande determinazione dimostrato di avere fiducia nel lavoro che noi a Civitavecchia abbiamo portato avanti come Autorità portuale. Ora ci troviamo nella fase in cui la legge, dopo il parere della conferenza permanente Stato-Regioni, sta seguendo il suo iter. Aspettiamo che arrivi a conclusione». Così Pasqualino Monti, Commissario all'Autorità portuale di Civitavecchia e presidente di Assoporti, commenta l’approvazione dell'emendamento al decreto legislativo che riforma le Autorità portuali e che apre al patto Civitavecchia-Ortona. Monti è intervenuto proprio ad Ortona, per relazionare ad una lezione di Economia del mare e valore della portualità, corso di orientamento per giovani che si tiene all'Istituto Tecnologico per i trasporti e la logistica "Acciaiuoli". All'appuntamento erano presenti anche Euclide Di Pretoro e Antonio Nervegna, organizzatori del corso nonchè ideatori dell'alleanza Civitavecchia-Ortona, il responsabile delle operazioni portuali e il responsabile Affari Generali dei porti di Roma, rispettivamente Lelio Matteuzzi e Luca Lupi. Dottor Monti, con l'inserimento del porto di Ortona nell'orbita dell'Autorità portuale di Civitavecchia, può dirci quali saranno i vantaggi e gli svantaggi da evitare per entrambi gli scali? «Credo che si possa parlare solo di vantaggi reciproci. Ortona ha la possibilità di cambiare marcia: le Autorità portuali hanno una gestione più rapida, poichè riescono ad investire risorse e costruire quelle infrastrutture che oggi Ortona non ha, in tempi decisamente più celeri rispetto a quanto possono garantire le normali amministrazioni e lo Stato. Per Civitavecchia invece è un arricchimento grazie ad una piattaforma logistica che unirà due mari e che si muoverà su un corridoio ideale, pensato sin dai tempi in cui abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto». Se volessimo delineare una sorta di percorso sul quale transiteranno le merci, come potremmo immaginarlo? «C'è tanto da fare. Prima di tutto è necessario lavorare per realizzare le infrastrutture. Non bisogna commettere l'errore di pensare che, nel momento in cui ci si eleva ad Autorità portuale, i porti cambino nell'immediato. Serve una programmazione con la Regione e con il Ministero per cercare di facilitare e abbattere i costi di trasporto nell'ambito del nostro Paese, facendolo tornare competitivo nella sua tratta rispetto a quelle che oggi vengono toccate bypassando il territorio italiano. Sotto questo punto di vista sono fiducioso, ma servirà del tempo». Quanto tempo? «Intanto iniziamo a lavorare, poi vedremo». Non le lascia l'amaro in bocca il fatto che inizialmente Ortona sia stata inserita nell'Autorità portuale di Ancona, nonostante il pluriennale progetto portato avanti in prospettiva di una sinergia con Civitavecchia? «Essere accorpati è comunque una ricchezza. Il ragionamento fatto dal Ministero non è stato pro o contro qualcuno, è sembrato molto più semplice inserire i porti abruzzesi sotto l'autorità di Ancona per via del corridoio che corre lungo la costa adriatica». L'asse Civitavecchia-Ortona comporterà un aumento dei costi per gli operatori portuali? «Non penso che si possa parlare di un incremento dei costi, piuttosto aumenteranno i benefici. Per essere competitivi sul mercato bisogna rispondere in termini di efficienza e le autorità portuali la garantiscono».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it